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UE: no alle shopper in plastica
immagine di una shopper in stoffa con un cuore fatto da foglie disegnato sopra: biodegradabile;
Il Legislatore comunitario è in procinto di varare una rivoluzione nell’ambito delle materie prime utilizzate per la realizzazione dei c.d. “shopper”, altrimenti riconosciute come le “buste della spesa”.

Infatti, a seguito della proposta di Direttiva sugli shopper presentata dalla Commissione Ue il 4 novembre dello scorso anno, il Parlamento europeo, con 539 voti a favore, 51 contrari e 72 astensioni, ha approvato, in prima lettura la proposta in base alla quale i paesi membri destinatari del provvedimento dovranno raggiungere gli obiettivi di riduzione nell’utilizzo dei sacchetti di plastica, rispetto ai valori 2010, fissati in un taglio del 50% entro il 2017 e dell’80 % entro il 2019.

In realtà alcuni paesi membri hanno già anticipato l’atto normativo con l’introduzione nell’ordinamento di provvedimenti che ambiscono a raggiungere tali traguardi. Tra questi occorre ricordarlo, vi è anche l’Italia, che, muovendosi con anticipo rispetto ai partner europei, ha promulgato una legge relativa alla riduzione degli shopper costituiti da materiale plastico da idrocarburi ha determinato una riduzione del consumo di shopper usa e getta da circa 180.000 ton del 2010 a circa 90.000 del 2013 (circa il 50% in meno): di fatto, in caso di approvazione, l’Italia sarebbe allineata con molto anticipo agli obiettivi prefissati.