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Intervista a Nicola Junior Vitto di Blomming
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16.09.2014
Uno dei protagonisti dell'incontro "Imprenditori startup si diventa!", organizzato dallo Sportello Startup di Sardegna Ricerche il prossimo giovedì 18 settembre alla MEM di Cagliari, sarà Nicola Junior Vitto, cofondatore di Blomming, che racconterà il suo percorso imprenditoriale e parlerà del cosiddetto approccio lean startup, una metodologia utilizzata nel mondo delle startup e al centro del bando di Sardegna Ricerche "Percorso di validazione dall'idea al business model".

In attesa dell'evento vi proponiamo una sua intervista in cui ci racconta l'esperienza di Blomming, fornisce qualche consiglio prezioso a chi desidera fondare la propria startup e, grazie al contributo di Cosimo Panetta e Irene Cassarino (The Doers), gli altri protagonisti dell'incontro in programma, ci spiega cosa significa "approccio lean startup". Alla fine dell'intervista anche un'interessante bibliografia per aspiranti startupper!

Quando e come nasce l'idea di Blomming?
Blomming nasce alla fine del 2010 da una mia precedente iniziativa e dopo l'incontro con Alberto D'Ottavi. Io avevo un'esperienza di prodotto, tecnologie web ed e-commerce e volevo realizzare un sistema che potesse mettere assieme e-commerce e social media. Alberto invece aveva un'esperienza di web e di social media. Da questo incontro, insieme anche all'aiuto di Andrea Salicetti sul fronte tecnologico, è nata la nostra startup all'interno di un mercato chiamato successivamente "Social Commerce". Blomming si è poi consolidata nella sua attuale struttura societaria nel luglio 2011 con l'entrata di Matteo Cascinari come socio e amministratore delegato: Matteo era un manager proveniente da esperienze dirigenziali di alto livello in grandi aziende italiane e internazionali oltre che business angel e ci ha quindi aiutato a completare il team e procedere nel fundraising. Nel luglio 2012 è infatti entrato nella compagine societaria anche il fondo di investimento Vertis sgr che ha permesso di far crescere il team e il business.

Cos'è oggi Blomming?
Oggi Blomming è una piattaforma nel mercato del "SaaS E-Commerce" (Software as a Service E-Commerce) e consente di avviare una propria attività di vendita online da un singolo punto di gestione centralizzato. Basta creare le proprie pagine prodotto per poter vendere immediatamente dal proprio sito o blog, dalla propria pagina facebook, da Blomming stesso, da dispositivi mobile e in futuro anche da altre piattaforme. Blomming rende disponibili tutte le funzionalità richieste a un sistema di commercio elettronico avanzato e sicuro: carrello, checkout, sistemi di pagamento, gestione degli ordini, messaggistica con i clienti. Ogni vetrina realizzata con Blomming è condivisibile sui social network come se fosse il post di un blog. Blomming rende il commercio elettronico pervasivo, portando le funzionalità di vendita dei prodotti direttamente dove stanno i potenziali clienti, utilizzando la audience dei singoli soggetti venditori.

Insieme a questo abbiamo anche realizzato un Marketplace che costituisce una vetrina con cui pubblicizziamo i prodotti dei nostri venditori migliori e un sistema di affiliazione semplicissimo da utilizzare che permette a chiunque (tipicamente blogger o social media lover) di poter "rivendere" i prodotti dei venditori con un like su Facebook, un Tweet o un Pin e in caso di vendita dalla loro condivisione guadagnare una percentuale. In questo momento stiamo pensando di rivedere l'integrazione e il senso di alcuni nostri prodotti e funzionalità che vanno di pari passo con il nuovo modello di business (con il precedente siamo arrivati ad avere circa 29.000 negozi da utenti di tutto il mondo!). Ma non voglio svelarvi troppi segreti, il resto lo scoprirà chi seguirà la presentazione di giovedì 18 settembre!

In cosa consiste l'approccio "lean startup"?
Il metodo "Lean Startup" si ispira ai principi della lean manufacturing, il sistema di produzione sviluppato da Toyota, e li trasferisce, li adatta e li applica al contesto dell'imprenditoria. Il principio più importante a mio avviso stabilisce che l'unità di progresso della startup nel suo percorso di validazione è l'"apprendimento validato", ovvero quanto l'imprenditore di volta in volta riesce a imparare su ciascun elemento che caratterizza il suo modello di business, rispetto al quale all'inizio formula ipotesi. L'apprendimento va acquisito attraverso un confronto strutturato con il mercato, scandito da esperimenti che progrediscono attraverso un ciclo di build-measure-learn (sviluppo, misurazione, apprendimento).

Il metodo Lean Startup è un impianto concettuale, non un piano completo di passi da seguire. È formulato per adattarsi alle condizioni in cui l'impresa si trova aiutando l'imprenditore ad operare in condizioni di estrema incertezza e ad aumentare le possibilità di successo della startup, minimizzando gli sprechi di risorse, di tempo e di costi.

Quali consigli daresti a chi desidera trasformare la propria idea in una startup?
Io volevo fare l'imprenditore sin da quando ero bambino, era il mio sogno e l'ho realizzato dopo un po' di anni di lavoro dipendente. L'esperienza maturata in quegli anni è stata fondamentale, ma tuttavia quello che ho imparato avviando la mia startup non mi sarebbe mai stato possibile impararlo in così poco tempo continuando un percorso "classico".

Penso che non esistano delle regole o consigli generici se non alcuni esempi frutto della mia esperienza:
- credo sia molto importante seguire il proprio cuore e il proprio istinto: la strada sarà lunga (spesso più lunga del previsto) e tortuosa (spesso più tortuosa del previsto) e bisogna davvero crederci fino in fondo per seguire il percorso da imprenditore. Quindi MAI iniziare una startup se non si è straconvinti: tutti i dubbi aperti potranno solo peggiorare nel corso del tempo.
- è importante trovare le persone giuste con cui farla: bisogna pensare che fare un'azienda insieme è come un matrimonio. Probabilmente passerete gran parte della vostra giornata insieme e se non vi trovate "a pelle" o come carattere tutti i problemi saranno acuiti dal tempo. Se ci sono delle incomprensioni o delle sovrapposizioni di competenze, siate chiari sin da subito: un piccolo fraintendimento di oggi potrebbe diventare il motivo per cui chiuderete l'azienda domani!
- bisogna godersi ogni giorno apprezzando la libertà di fare le proprie scelte, prendendosi la responsabilità di poter commettere degli errori (è normale!), così come la soddisfazione di aver creato qualcosa che prima non esisteva
- io mi sono reso conto presto che da solo e con in mano una presentazione non andavo da nessuna parte: quindi, nell'ordine, ho trovato un co-founder, mi sono licenziato dall'ottimo lavoro dipendente che avevo, mi sono rimesso a programmare per realizzare il prototipo della mia idea e, nonostante questo, prima di ottenere il primo finanziamento è passato un anno e mezzo.

Quindi considerate sempre che potrebbe volerci più tempo del previsto e dovete essere disposti a fare dei passi indietro, prendervi dei rischi importanti o ripartire da zero, se necessario.

Corollario: se volete avviare una startup internet e non sapete programmare, trovate un co-founder con competenze tecnologiche o, nel caso più estremo, imparate il minimo che occorre per fare un prototipo. Anche se la tecnologia non fosse il fine della vostra idea, su internet è comunque un mezzo fondamentale e averne la gestione esterna potrebbe penalizzarvi sia nei confronti di possibili partner che degli investitori.

Aggiungo infine alcuni dei libri che ho trovato utili all'inizio del mio percorso:
- The art of the start - Guy Kawasaki
- Business model generation - Alexander Osterwalder
- The startup's owner manual - Steve Blank (anche se in realtà questo è più recente del vecchio The Four Steps to the Epiphany che avevo letto io)
- The Lean Startup - Eric Ries - (a mio avviso è interessante da leggere con un'ottica di romanzo)
- The 4-hour workweek (ora è diventato un "cult", si tratta di un libro semplice ma con ottimi spunti di riflessione).

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Link utili
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Sara Palmas
Redattrice