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CambiaMENTI: 5 cose da sapere per partecipare
Mano disegna una freccia gialla che indica la direzione opposta a quella di altre frecce bianche
Lo Sportello Startup ci parla del nuovo programma cambiaMENTI, con cui Sardegna Ricerche mira a supportare le persone fisiche con idee d'impresa volte a soddisfare bisogni e problemi di interesse collettivo in modo innovativo. Per partecipare c'è tempo sino al 15 marzo 2016.

Dopo il tour dei bootcamp, che ha portato lo Sportello Startup e Make a Cube a presentare il bando e le sue peculiarità a Sassari, Oristano e Cagliari, abbiamo pensato di sintetizzare a beneficio di chi non ha potuto prendervi parte i principali elementi emersi da ognuno dei tre laboratori territoriali.

1. cambiaMENTI è un percorso di validazione dell'idea imprenditoriale.
Cioè?
Significa che l'obiettivo del percorso è aiutare le persone fisiche (che abbiano idee su prodotti e servizi innovativi e utili per la società) a verificare sul campo la correttezza delle proprie ipotesi sui problemi e i bisogni dei potenziali clienti.

Perché Sardegna Ricerche persegue questa logica?
Perché con due edizioni di Insight ci siamo resi conto che funziona, e che in tanti ci hanno ringraziato per averli messi in condizione di analizzare meglio le proprie idee prima per evitare perdite di tempo e denaro poi.

2. Ma validazione in che senso?
Vuol dire che prima ancora di spendere soldi per mettere in piedi l'idea o addirittura l'impresa che porterà avanti l'idea, è necessario capire se
A. la nostra idea risponde ad un problema o a un bisogno reale
B. se c’è un numero sufficiente di persone che sentono il problema che noi abbiamo ipotizzato.

E soprattutto se sono disposte a comprare un prodotto o servizio per risolverlo.

3. Problema?
Si, problema. La prima fase di cambiaMENTI, tra aprile e maggio, si concentrerà soprattutto su questo punto: capire se l'intuizione che abbiamo avuto ha riscontro nella realtà e se gli elementi che abbiamo individuato costituiscono effettivamente un problema che qualcuno ha necessità di risolvere.

Tutte le "features" imperdibili e innovative progettate per il prodotto o servizio devono riferirsi a questo: c'è qualcosa che una persona vorrebbe fare o che sta cercando di fare e non riesce a fare in maniera soddisfacente perché "manca un pezzo"? Possiamo essere noi quel pezzo? Per capirlo è essenziale confrontarci direttamente con le persone che pensiamo abbiano il problema, altrimenti rischiamo di risolvere il problema sbagliato.

4. E se ho centrato il problema?
I primi due mesi saranno comunque preziosi per capire qual è davvero il job to be done (ovvero il compito, l'obiettivo che la persona cerca di portare a termine) importante per il cliente, e capire qual è il valore che effettivamente possiamo creare per lui. Per dirla con Theodore Levitt, "Le persone non vogliono un trapano da un quarto di pollice. Vogliono un buco nel muro da un quarto di pollice".

Nella seconda fase di cambiaMENTI, tra giugno e dicembre, ci concentreremo proprio su questo: progettare la soluzione migliore per risolvere il problema al cliente, attraverso dei prototipi che ci permettano di testare lo sviluppo continuo del prodotto o servizio direttamente con i primi utenti. Per farlo Sardegna Ricerche metterà a disposizione fino a 10.000 euro, che serviranno per pagare le consulenze specialistiche e i beni materiali necessari a costruire e testare il prototipo. Il voucher sarà conferito al referente del gruppo, con un anticipo iniziale e successivamente per step di rendicontazione successivi, sotto forma di rimborso spese, fino al completamento del piano di sviluppo o all'esaurimento del voucher.

5. Ok, ma se mi concentro sul problema perché si parla di sfida sociale?
cambiaMENTI premia tutte quelle proposte che riescono a generare impatti significativi a livello sociale e ambientale. Per questo nella domanda di partecipazione si chiede qual è la sfida sociale che si vuole affrontare: non quello che vogliamo fare noi per la società, ma qual è la situazione difficile che la società sta attraversando e per la quale noi possiamo dare un efficace contributo.

Non è molto diverso dal concetto di problema, solo più in grande. Il cambiamento climatico, la dipendenza dalle fonti fossili, la disoccupazione, la formazione inadeguata, i computer che ci rubano il lavoro, la crisi dei piccoli produttori, la fame nel mondo, lo spreco alimentare, la povertà che avanza, l'integrazione multiculturale, la scarsa partecipazione dei cittadini alla vita pubblica, la difficoltà di bilanciare vita privata e vita lavorativa… viviamo immersi nei problemi, troppo sfaccettati per essere risolti dalle sole istituzioni. Ecco perché la società si sta autonomamente organizzando per trovare delle soluzioni vantaggiose ai problemi dei suoi cittadini. Nuove richieste, nuove tecnologie, nuove modalità di servizio, nuove relazioni: sono gli strumenti che la collettività ha a disposizione per colmare le sue mancanze, e lo può fare attraverso associazioni, collettivi, gruppi di visionari o futuri imprenditori che cercano di dare il proprio contributo, trovando delle piccole soluzioni che possono contribuire alla causa. Qualche esempio? Last minute sotto casa, per ridurre lo spreco alimentare dei supermercati; Tutored, per aiutare gli studenti negli studi; Like Home, per aiutare le famiglie a trovare un operatore affidabile per l’assistenza ai loro cari; HelpyLife, per migliorare l’assistenza ai bambini malati di autismo; SchoolRaising, per il crowdfunding di comunità dedicato a progetti scolastici, e tanti altri. Provate a fare un giro su Vita.it, collaboriamo.org o makeacube.com per capire quanti si sono già messi a lavorare per crearsi un lavoro aiutando al contempo le persone a vivere meglio, lasciando una propria positiva impronta al livello di società e ambiente.

E quando pensate agli sviluppi della vostra idea, pensate a che impatto può generare nelle comunità in cui la soluzione prenderà vita: oltre a soddisfare i clienti, cosa fate di buono per chi vi sta intorno?

#cambiaMENTI è anche e soprattutto un cambio di prospettiva. E a voi è rimasto tempo fino al 15 marzo per dare un contributo al cambiamento della società. Vi aspettiamo!

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