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Tradizione e patrimonio culturale: la tessitura in Sardegna
Tessuto al telaio
23.05.2019
I saperi tradizionali si salvaguardano solo se si lavora sulla consapevolezza delle comunità. Essi infatti sono parte integrante del patrimonio culturale, che va inteso non solo come monumenti e collezioni di oggetti, ma anche come l'insieme delle tradizioni vive trasmesse dai nostri antenati. Insomma, il patrimonio culturale non è solo materiale, ma è anche e soprattutto "immateriale": è fatto anche di prassi, rappresentazioni, espressioni e conoscenze che le comunità tramandano di generazione in generazione, ma anche ricostruiscono continuamente confrontandosi col presente.

Lavorare sulla consapevolezza significa diffondere una piena conoscenza di cosa siano i saperi tradizionali, e questo lo si può fare solo attraverso una formazione basata sull'esperienza. La teoria non basta: bisogna imparare attraverso il fare.

È proprio questo il principio che guida "Punti di Frontiera", il programma di workshop dedicato ai saperi tradizionali della Sardegna, in cui all'approfondimento teorico si associa sempre la dimensione pratica. Il workshop "Quando il sapere artigiano incontra il design: tessitura, tradizione e design di progetto" è stato ad esempio un'occasione importante per immergersi nelle tecniche tradizionali di tessitura di Samugheo (OR) e per sperimentare la logica di funzionamento di un telaio orizzontale. Analizzare i componenti di una macchina così arcaica e la loro interazione è servito per comprendere meglio e su più livelli le strutture tessili tradizionali.



Tessere significa intrecciare trama e ordito: l'ordito è l'insieme dei fili che parte da un cilindro (subbio posteriore) posizionato nella parte opposta rispetto alla panca su cui ci si siede per tessere, mentre la trama è data dai fili che passano tra i fili dell'ordito per costituire i vari tipi di tessuti. Le principali denominazioni locali delle tecniche di Samugheo sono state raccontate dalla tessitrice Mariantonia Urru: "a un'in dente", "a littos", "pibiones", "battoro in posta" sono solo alcuni dei termini tecnici più importanti, che descrivono in modo assai generico le modalità di lavorazione. L'espressione "a littos" (letteralmente "a licci"), si riferisce ad esempio al fatto che la lavorazione sia effettuata sul telaio orizzontale a quattro licci; nel caso dei "pibiones" la denominazione tradizionale descrive i motivi a rilievo ad "acini d'uva", mentre la denominazione "a un'in dente" dice che il numero di fili di ordito da passare attraverso i denti del pettine è uno in ogni dente, e infine l'espressione "battoro in posta" suggerisce trame che intrecciano gli orditi ogni quattro fili.

Nel corso dei 4 giorni di workshop tutti i 20 partecipanti hanno avuto modo di cimentarsi nelle varie fasi che trasformano un disegno su carta in un manufatto tessile. Alla lettura e decodifica del disegno di manufatti già realizzati, è seguita la trascrizione su carta quadrettata, "l'ingegnerizzazione" del progetto e infine la sperimentazione della tecnica nel telaio montato per l'occasione nelle Officine di Manifattura Tabacchi.

Ma la lezione che si è appresa non si è fermata a questi aspetti. Sono emersi con forza 2 concetti che dovrebbero essere sempre tenuti ben presenti quando si parla di sapere artigiano.

In primo luogo, si è discusso molto sulla necessità di fondere passato e presente nell'opera artigiana: ogni semplice riproposizione di forme e progetti della tradizione finisce infatti per essere un'operazione di cristallizzazione del passato se non ci s'interroga sulla necessità di ricreare il senso del manufatto alla luce del vivere contemporaneo.

Inoltre - ed è questo il secondo punto - un manufatto di valore nasce solo dall'intreccio di un insieme di competenze che si fondono tra loro e che sono riconducibili essenzialmente a:
- progettazione del manufatto
- interpretazione del disegno e ingegnerizzazione al telaio (scelta della tecnica e dei materiali)
- abilità tecnica al telaio.
Queste tre competenze possono essere racchiuse in una, due o più persone, ma ciascuna di esse è preziosa ed indispensabile. Quanto detto può sembrare banale e scontato, ma in tanti progetti in cui l'artista o il designer sono stati chiamati a progettare collezioni tessili è stata disattesa la necessità di far dialogare tutti e tre i livelli di competenza dando però poi a ciascuno il giusto riconoscimento. Il manufatto artigianale dovrebbe essere infatti una creazione parlante più che il semplice supporto del segno dell'artista.