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RICERCA E SVILUPPO TECNOLOGICO IN SARDEGNA
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Progetto cluster - Protocolli e tecnologie proteomiche per prodotti diagnostici, terapeutici e profilattici

Soggetti attuatori
Porto Conte Ricerche

Descrizione
Le tecnologie proteomiche consentono lo studio delle proteine e delle loro variazioni dovute a processi fisiologici e fisiopatologici. I nuovi approcci proteomici hanno la potenzialità di identificare nuovi biomarker - possono essere peptidi, proteine, modificazioni post-traduzionali - utili allo sviluppo di prodotti. Essi possono servire per:
- la diagnosi precoce di malattie
- monitorare la risposta alla terapia
- gli interventi di immunoprofilassi
- lo studio di proteine terapeutiche.

L'area di ricerca industriale è altamente multidisciplinare e richiede l'integrazione di metodologie biochimiche, bioanalitiche e bioinformatiche. In Sardegna esiste oggi un numero crescente di imprese del settore biotecnologico, con concrete possibilità di sviluppo. Esse sono orientate verso l'industrializzazione di prodotti e servizi nei settori diagnostico, terapeutico e immunoprofilattico e trovano vantaggio da progetti di integrazione ricerca-impresa nel campo delle tecnologie proteomiche.

Obiettivi
L'obiettivo principale è quello di creare un network di imprese che operino per l'attivazione e sviluppo di biotecnologie abilitanti nel campo della ricerca industriale, con particolare riguardo ai settori biomedicale umano e veterinario. La rete di imprese opera attraverso la piattaforma di proteomica presente a Porto Conte Ricerche con il coinvolgimento del contesto scientifico locale, rappresentato dall'Università degli studi di Sassari, dal Consiglio Nazionale delle Ricerche, dall'agenzia Agris della Regione Sardegna, dall'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna.L'azione comprende attività di focus group, di formazione finalizzata, di ricerca e sperimentazione.

Risultati attesi
Con l'azione, Porto Conte Ricerche intende promuovere lo sviluppo di metodologie e conoscenze a favore delle imprese operanti nel settore biotecnologico, allo scopo di ridurre il gap tecnologico con le realtà esterne alla Sardegna. Si procederà attraverso l'analisi delle principali difficoltà incontrate nello sviluppo di applicazioni proteomiche finalizzate all'ottenimento di prodotti innovativi diagnostici e/o terapeutici
A seguito di questa fase di analisi contesto si prevede di svolgere attività di sperimentazione necessaria per lo sviluppo di:
1. tecnologie abilitanti per lo studio del proteoma di diversi organismi animali, vegetali e microbici.
2. Metodologie utili a risolvere problemi comuni, ad esempio lo studio dicomplessi enzimatici, proteine di membrana, analisi post-traduzionali, matrici ad elevata complessità.
3. Metodologie per la generazione di profili proteomici da matrici correlate a patologie di interesse sociale ed economico in Sardegna, utili alle imprese come database per l'analisi differenziale negli stati patologici e l'identificazione di target diagnostici innovativi.
4. Supporto di metodologie bioinformatiche per la gestione e l'analisi dei dati.

Risultati ottenuti
In accordo con le imprese partecipanti al progetto cluster sono state effettuate le seguenti attività:
- messa a punto di metodi e protocolli per la separazione e la caratterizzazione delle frazioni proteiche del latte.
- Studio di metodi per l'individuazione delle miscele di latte di diverse specie.
- Neutral loss scan per la rilevazione dei siti di fosforilazione proteica.
- Studi di reverse engineering.

È stato messo a punto un protocollo mediante 2D-PAGE per la separazione delle proteine del latte scremato di pecora, capra e vacca. Una volta caratterizzate le varie frazioni proteiche del latte, si è concentrato l'interesse sulle proteine della frazione insolubile del latte: i globuli di grasso, detti MFG, effettuando la separazione delle proteine e uno studio sistematico del globulo di grasso del latte ovino, sia in condizioni fisiologiche che patologiche.

È stato messo a punto un metodo per l'individuazione di adulterazione del latte ovino mediante l'aggiunta di latte caprino. Il lavoro ha riguardato la messa a punto di tecniche per l'estrazione delle caseine da latte intero e la loro separazione mediante cromatografia in fase inversa.
L'applicazione di questa tecnica cromatografica ha permesso di evidenziare le differenze tra le diverse tipologie di caseine. È stato, inoltre, costruito un metodo in spettrometria di massa che fosse in grado, oltre che di individuare su una proteina o un peptide la presenza di una o più fosforilazioni, anche la caratterizzazione della sua posizione. Infine, è stato allestito un metodo sperimentale che ha impiegato la DIGE per valutare gli effetti di diversi terreni di coltura su una linea di cellule staminali mesenchimali.

Finanziamenti
Sardegna Ricerche

Tempi di realizzazione
Il progetto di ricerca avrà una durata di 12 mesi.