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RICERCA E SVILUPPO TECNOLOGICO IN SARDEGNA
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Due ricercatori sardi premiati nell'ambito del concorso "Energie per la Ricerca"

Onda blu e verde 
16.07.2013
Lo scorso 27 giugno sono state pubblicate le graduatorie finali del concorso "Energie per la Ricerca", promosso dalla Fondazione Centro Studi Enel e dalla Fondazione CRUI. L'iniziativa, cui ha aderito anche l'Università di Cagliari, era rivolta a laureati e dottori di ricerca provenienti da tutte le università italiane e prevedeva l'assegnazione di venti premi di ricerca di importo pari a 15.000 euro ciascuno. Obiettivo del bando è supportare progetti di ricerca nei campi strategici per lo sviluppo e la competitività del paese, sostenere i nuovi talenti ed incentivare l'attività scientifica.

Venti premi di ricerca dunque, tanti quante le aree tematiche individuate dal concorso. Tra i migliori classificati anche due giovani ricercatori sardi: Davide Contu e Alessandro Pilloni. Davide si è classificato al primo posto nell'area tematica "Oltre Fukushima: la percezione del nucleare di IV generazione". Alessandro invece si è classificato secondo nella sezione "Smart grid e rinnovabili: analisi di best practice e opzioni di sviluppo".

Al momento Davide Contu si trova in Australia per un'esperienza presso la Business School dell'Università di Sidney, siamo riusciti invece a raggiungere Alessandro Pilloni che ha conquistato il secondo posto nella categoria relativa a smart grid e rinnovabili presentando un progetto per la gestione dei carichi elettrici e per la distribuzione dell'energia su reti di piccole e medie dimensioni (microgrid). In particolare questa sezione proponeva il tema del ruolo dell'ICT nella soluzione dei problemi tecnici che insorgono nelle reti intelligenti di piccola e media scala in relazione allo sviluppo delle fonti rinnovabili elettriche (eolico e fotovoltaico).

Quali sono i problemi che il tuo progetto si propone di risolvere?
Nel mio progetto, partendo dal concetto stesso di smart grid, ho cercato di proporre delle valide soluzioni riguardo a quella che a mio parere è la limitazione principale per l'avvento di questo nuovo modo di concepire la rete di distribuzione dell'energia, ovvero come rendere ingegneristicamente parlando "intelligente" e soprattutto flessibile il processo di distribuzione dell'energia. In una realtà in cui concetti come sviluppo sostenibile ed energie rinnovabili sono all'ordine del giorno e dove la rete non rappresenta più un canale monodirezionale tra ente distributore ed utilizzatore, è impensabile credere che l'attuale infrastruttura possa, senza una adeguata modernizzazione, sopportare una tale rivoluzione.

Come proponi di affrontare questo problema?
La mia ricetta per conciliare l'infrastruttura esistente con la necessità di gestire una rete sempre più scalabile ed eterogenea si basa sui concetti di controllo distribuito e decentralizzato applicati alle cosiddette microgrid, ovvero dei sistemi elettrici completi di scala ridotta, prevalentemente in bassa tensione, rappresentativi di zone rurali o semiurbane delle quali ad esempio la Sardegna stessa è ricchissima. In particolare ho proposto di sviluppare degli approcci per la gestione e il monitoraggio dei consumi energetici o di eventuali anomalie sui diversi nodi di rete (Fault Tolerant Control) attraverso delle tecniche di coordinamento simili al P2P (Peer To Peer) delle reti informatiche. Questo tipo di architetture sono meglio note come Sistemi Multi Agente e attualmente stanno riscuotendo un elevato successo in diversi settori dell'ICT: dall'informatica alla teoria dei controlli. La particolarità di questi protocolli è che ciascun elemento della rete è modellato come un agente a sé stante dotato di una certa intelligenza, che grazie allo scambio di informazioni con gli altri nodi della rete risulta capace di riconfigurarsi in base alle necessità del caso. In un'architettura con intelligenza distribuita i vantaggi rispetto ai sistemi tradizionali nei quali l'intelligenza è centralizzata consistono nel fatto che ogni nodo è in grado in tempo reale di capire cosa sta succedendo intorno a sé e autonomamente far fronte a tali situazioni.

Pensi che il tuo progetto possa avere delle applicazioni pratiche?
Le prospettive sono più che incoraggianti, ad ogni modo essendo questa attività ancora allo stadio di ricerca, per non sbilanciarmi posso dire che potenzialmente ci sono le condizioni, ma soprattutto le conoscenze per far bene. Ormai da anni infatti, insieme al Gruppo di Automatica dell'Università di Cagliari, lavoriamo su problemi di coordinamento e controllo per reti di sistemi incerti quindi sono abbastanza sicuro che i risultati non tarderanno ad arrivare. Esempi di possibili applicazioni pratiche per le quali riteniamo si possano riscontrare considerevoli vantaggi sono per esempio la minimizzazione della potenza reattiva in rete e la gestione sia dei picchi di richiesta energetica che di eventuali situazioni d'allarme.

Qual è a tuo parere il ruolo dell'ICT in relazione a temi sempre più attuali come quelli delle smart cities e delle energie rinnovabili?
Ora più che mai l'ICT ricopre un ruolo fondamentale nel nostro tessuto sociale. Qualsiasi processo d'innovazione, a partire dal processo industriale, passando per la logistica e l'infomobilità fino alla domotica, si appoggia su risultati ormai ben noti nel settore delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione. Le smart cities non rappresentano altro che una visione d'insieme di tutti questi progressi al fine di migliorare la qualità della nostra vita. Smart cities e ICT non sono altro che due facce della stessa medaglia, praticamente il binomio perfetto! Stesso discorso vale per la generazione e lo stoccaggio di energia da fonti rinnovabili dove l'utilizzo delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione è sempre più estensivo a partire dalla sensoristica sino agli algoritmi di gestione dei flussi elettrici.

Come ti piace immaginare il tuo futuro professionale tra qualche anno?
Non nego che mi piacerebbe restare in Sardegna e continuare a fare ricerca, ma non scarto a priori nessuna possibilità. Sicuramente per il breve periodo continuerò le mie attività di ricerca presso l'Università di Cagliari visto che sono in corso diversi progetti anche internazionali a cui tengo particolarmente. In seguito chissà! Vista la situazione economica, è difficile fare previsioni a lungo termine. Ad ogni modo credo fermamente che se si crede in se stessi e ci si rimbocca le maniche le soddisfazioni non tardano ad arrivare.

Sara Palmas
Redattrice