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Nuova direttiva sui rifiuti di apparecchiature elettroniche

Una spina verde collegata ad una presa di corrente 
26.02.2014
Pubblicata più di un anno e mezzo fa in Gazzetta Ufficiale Europea, è entrata in vigore dal 14 febbraio scorso la nuova direttiva 2012/19/UE sui RAEE, che regola lo smaltimento dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche.

Tra le novità contenute nella direttiva c'è innanzitutto un nuovo modo di calcolare il volume dei rifiuti, non più in chili per singolo abitante ma rapportando il volume di RAEE alla quantità di apparecchi elettronici immessi nel mercato nei tre anni precedenti.

Gli obiettivi di raccolta sono stati innalzati: gli europei nel 2016 dovranno raccogliere 45 tonnellate di RAEE ogni 100 tonnellate di nuovi prodotti tecnologici, per arrivare a 65 tonnellate nel 2019. Confrontando queste cifre con il vecchio metodo di calcolo, questo significa che in Italia l'abitante che riciclava tecnologia per 4,5 kg nel 2012 (media italiana per quell'anno) dovrà arrivare a 7,5 kg nel 2016 e a 10 kg nel 2019.

Il punto che potrebbe cambiare molto le abitudini del consumatore è però il cosiddetto "uno contro zero". Probabilmente molti avranno già provato l'uno contro uno, ossia quello che si attua quando si acquista per esempio un frigorifero: il venditore deve ritirare l'usato senza alcun esborso da parte del cliente. Con la nuova normativa ci si spinge un po' più in là: i grandi negozi, quelli con una superficie superiore a 400 metri quadrati, dovranno ritirare presso i propri locali, gratuitamente, lampadine e piccoli elettrodomestici (di dimensione esterna inferiore ai 25 cm) senza che il consumatore ne debba necessariamente comperare di nuovi.

Infine sono state definite norme più stringenti per evitare che i RAEE vengano trasportati illegalmente nei paesi in via di sviluppo, dove vengono smaltiti in modo non corretto, causando danno alla salute della popolazione e ovviamente anche all'ambiente.

Se si leggono i dati pubblicati da ECODOM, il Consorzio Italiano Recupero e riciclaggio Elettrodomestici, per il 2013 possiamo vedere che a fronte di una media del 53% della popolazione servita dalla raccolta dei frigoriferi e condizionatori a fine vita e del 58% per i grandi bianchi (lavatrici, forni a microonde, lavastoviglie, cucine economiche), il miglior risultato è dell'Umbria, rispettivamente con il 72% e il 75% della popolazione servita, seguita da Veneto e Lombardia, sopra il 60% e poi Abruzzo, Emilia Romagna e Liguria. Il recupero dei RAEE (70.400 tonnellate in totale) ha consentito nel 2013 di non emettere 768.000 tonnellate di anidride carbonica, ossia quanto viene assorbito da un bosco di 780 chilometri quadri, e di risparmiare 73.112.000 Kw/h di energia, che corrispondono al consumo energetico annuo di oltre 60.000 persone. Se invece consideriamo le materie prime recuperate abbiamo 43.723 tonnellate di ferro, 1.684 tonnellate di alluminio, 1.974 tonnellate di rame e 6.840 tonnellate di plastica.

Link utili
EUR-LEX - Direttiva 2012/19/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 4 luglio 2012 sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE)
ECODOM - Dati di raccolta e riciclo dei RAEE per l'anno 2013

Per visualizzare l'infografica nelle sue dimensioni originali è sufficiente cliccare sull'immagine.

La nuova direttiva RAEE entra in vigore - Infografica