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L'energia da fonti rinnovabili conquista i comuni d'Italia

Uomo in piedi di fronte a pale eoliche e pannelli solari 
24.06.2014
Quanto contano le energie rinnovabili nel panorama italiano? Più che abbastanza, se consideriamo che gli impianti di questo tipo nel 2014 sono diffusi in tutti gli 8.054 comuni della nostra penisola, garantendo il 32,9% dei consumi energetici per un totale di 104 TWh prodotti nel 2013. Questi dati sono riportati dal rapporto "Comuni rinnovabili 2014" di Legambiente, una mappatura delle rinnovabili nel nostro paese con un occhio al futuro.

Gli oltre 700 mila impianti presenti sul territorio italiano sono di vario tipo: si passa dal solare fotovoltaico a quello termico, dall'idroelettrico alla geotermia, agli impianti a biomasse e biogas integrati con reti di teleriscaldamento e pompe di calore che sono cresciuti molto negli ultimi anni. Nel 2006 solo 356 comuni vantavano un impianto di produzione con energia rinnovabile, i numeri sono cresciuti prima velocemente (3.190 nel 2008 e 6.993 nel 2010) fino ad arrivare a 7.937 nel 2013 e alla totalità quest'anno. Rilevante la capacità di questi impianti di produrre energia in rapporto ai consumi (soprattutto delle famiglie) e il contributo apportato al bilancio energetico italiano, che dipende meno dall'estero, è più pulito e distribuito sul territorio.

In molti casi nei comuni si trovano diverse combinazioni di impianti e fonti rinnovabili, 2629 comuni sono autonomi rispetto ai consumi elettrici e 79 lo sono per quanto riguarda il termico delle famiglie, 29 sono invece i comuni 100% rinnovabili.

La fonte energetica più sfruttata è il solare (fotovoltaico e termico), che è presente in 8.054 municipi, con una presenza più forte al centro e al nord del solare termico. A Seneghe (Oristano) spetta il record di impianti per il solare termico per abitante, una media di 1.955 mq ogni 1.000 abitanti, distribuiti su edifici pubblici e privati.

Il mini idroelettrico (fino a 3 MW) si trova in 1.123 realtà, per un totale di 1.323 MW di potenza installata: se guardiamo la diffusione geografica vediamo che questi impianti sono situati soprattutto nelle regioni alpine e appenniniche.

Gli impianti eolici sono su 628 comuni, per una potenza installata di 8.650 MW (produzione di 14,8 TWh nel 2013). Sia il grande che il mini eolico sono diffusi soprattutto nelle regioni del sud e nelle isole.

La geotermia è presente in 372 centri e ha prodotto nel 2013 5,3 TWh di energia elettrica: presente soprattutto nel centro e nel nord Italia, è praticamente assente a sud e sulle isole.

Le biomasse (solide, gassose e liquide) sono utilizzate in 1.529 comuni per una produzione nel 2013 di 12 TWh.

In 371 centri esistono impianti di teleriscaldamento a biomassa o a geotermia che coprono in larga parte il fabbisogno della popolazione per quanto riguarda il riscaldamento e l'acqua calda sanitaria. Gli impianti più produttivi sono in Piemonte e Calabria, ma genericamente al nord e al centro.

"I risultati raggiunti dalle rinnovabili nel nostro Paese in termini di produzione e distribuzione nel territorio erano semplicemente inimmaginabili solo 10 anni fa" dichiara Edoardo Zanchini, vice presidente di Legambiente "e dimostrano come gli impianti sono affidabili e competitivi. Ora però non dobbiamo fermarci, perché la crisi economica e i problemi energetici italiani - costi crescenti in bolletta, dipendenza dall'estero e quindi insicurezza, emissioni inquinanti e di gas serra - possono trovare risposta proprio attraverso un modello di generazione distribuito, efficiente e da fonti rinnovabili. L'Italia ha tutto l'interesse a percorrere questa direzione, che permette a famiglie e imprese di risparmiare autoproducendo l'energia termica ed elettrica di cui hanno bisogno e gestendola in maniera più efficiente."

Il premio Comuni Rinnovabili 2014 se lo è aggiudicato "Il Primiero", unione informale di otto comuni delle Valli di Primiero e Vanoi (Trento), un territorio con oltre 10 mila abitanti. Grazie ad un mix di tecnologie diverse (idroelettrico, solare, fotovoltaico e biomassa) soddisfa l'intero fabbisogno termico ed elettrico dei Comuni.

Il premio Buona Pratica di Comuni Rinnovabili 2014 è andato alla Comunità del Parco Eolico di Rivoli Veronese (VR). L'impianto è nato su iniziativa del Comune ed è stato premiato per il processo di confronto con il territorio sulle scelte di localizzazione degli aerogeneratori, di conservazione dei prati aridi e delle orchidee del Monte Mesa, in collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato, con un progetto di fruizione dell'area che sarà collegata al sistema delle piste ciclabili della Val d'Adige.

Altri premi Buona Pratica sono stati assegnati ad Albino (BG) e a Maiolati Spontini (AN). Nel primo caso il comune, con un investimento di 1,6 milioni di euro, ha installato 552 kW di pannelli solari fotovoltaici, in gran parte su tetti di abitazioni private e su dieci edifici pubblici. Nel secondo caso la discarica per rifiuti solidi urbani e per rifiuti speciali derivanti da lavorazioni industriali in 25 anni di attività ha saputo fare della gestione dei rifiuti una risorsa per il territorio. La discarica è stata trasformata in un piccolo polo energetico: due centrali a biogas (complessivi 4,2 MW di potenza) possono produrre circa 17 milioni di kWh/anno di energia elettrica, pari al fabbisogno di circa 4.000 famiglie ogni anno, e le risorse generate sono state investite nel realizzare diversi interventi nel Comune, dalla riqualificazione e solarizzazione di scuole ed edifici pubblici, alla copertura della ex discarica con un impianto solare fotovoltaico da 584 kW, a cui presto sarà affiancato un orto botanico.

In questi anni è quindi aumentato l'uso delle fonti rinnovabili a scapito degli impianti termoelettrici, quelli più inquinanti, con una diminuzione dell'import di fonti energetiche fossili e ovviamente delle emissioni di CO2. Sono necessarie tuttavia politiche che portino ancora più avanti le tecnologie che producono energia pulita, con benefici non solo ambientali ma anche nella crescita economica: con scelte lungimiranti si potrebbe arrivare nel 2020 a 250mila occupati nelle energie pulite (in Germania sono 400mila) e a 600mila nel comparto dell'efficienza e della riqualificazione in edilizia.

"A Governo e Autorità per l'energia chiediamo di aprire la strada all'autoproduzione di energia da fonti rinnovabili" continua Zanchini. "Oggi è infatti possibile ridurre significativamente la spesa energetica di famiglie e imprese, attraverso impianti da fonti rinnovabili ed efficienti che utilizzano in modo innovativo le reti elettriche e di teleriscaldamento. Nei Comuni rinnovabili che citiamo nel Rapporto sono cooperative e aziende locali a gestire le reti energetiche e gli impianti, vendendo l'energia agli utenti, con risultati significativi nelle bollette." Questa è la direzione di cambiamento che occorre rendere possibile in tutta Italia.

Fonte: www.legambiente.it

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