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L'Italia del coworking e della fabbricazione digitale

Tre giovani di fronte al computer 
14.07.2014
È stata realizzata dalla Fondazione Ivano Barberini la prima indagine sul mondo del coworking e dei FabLab in Italia, realtà che nel mondo sono diffuse ormai da una decina di anni ma sono arrivate nel nostro paese solo da 4-5 anni. Di che cosa si tratta? Di spazi in cui è possibile affittare una scrivania dove poter lavorare, una connessione internet veloce e degli spazi comuni in condivisione, come ad esempio la sala riunioni, nel caso del coworking, oppure dove sono disponibili attrezzature tecnologiche come stampanti 3D, macchine a taglio laser o per la prototipazione rapida e frese a controllo numerico, nel caso del FabLab (Fabrication Laboratory), qualcosa che potremmo mettere a metà strada tra la fabbrica e la bottega artigiana.

Al 10 marzo 2014 sono state censite 246 strutture così suddivise: 191 coworking, 45 FabLab e 10 strutture miste (coworking + FabLab). Analizzandone la distribuzione geografica vediamo che nelle regioni del nord sono ubicate il 61% delle realtà (78,7% coworking, 16,7% FabLab, 4,6% coworking + FabLab), al centro il 24% (72,9% coworking, 22% FabLab e 5,1% coworking + FabLab) e nel sud e isole il 15% di cui più dell'80% occupato da coworking (81,1% coworking e 18,9% FabLab). In particolare sono molto diffusi nelle città di dimensioni medie e grandi, soprattutto a Milano, Torino e Roma (rispettivamente 23, 16 e 15 strutture), mentre le regioni più "attrezzate" sono Lombardia (46), Emilia Romagna (31), Piemonte (28) e Veneto (23).

La figura del coworker che emerge è questa: donne e uomini di età compresa tra i 25 e i 45 anni, per la maggior parte italiani e laureati in diverse discipline (pochi dottorandi), appassionati del proprio lavoro, con la mente aperta, propensione al rischio e con tanta voglia di mettersi in gioco e collaborare con altri. Perché optano per il coworking? Tra i motivi più citati: per risparmiare, per l'autonomia lavorativa (non avere un padrone), per uscire dall'isolamento del lavoratore autonomo (startupper, free lance e liberi professionisti) che lavora in casa. Il fatto di condividere uno spazio per diverse ore al giorno arricchisce di stimoli, di nuove opportunità e si instaurano relazioni con persone di alta competenza e professionalità.

La quasi totalità degli spazi di coworking e dei FabLab sono privati: su 246 solo quattro sono pubblici, tra cui il FabLab Sardegna Ricerche di Pula (CA).


Fonte: Fondazione Ivano Barberini

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L'Italia del coworking e dei FabLab - Infografica