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Gli strumenti di finanziamento per le PMI in Orizzonte 2020

Illustrazione di un uomo che regge un cartello con scritto  
29.02.2016
L'Unione Europea ha riservato, nell'ambito della programmazione dei finanziamenti a favore della ricerca e innovazione, una particolare e diversa attenzione rispetto alle scelte strategiche del passato alle piccole e medie imprese. Forse si è compreso che esse rappresentano una parte veramente rilevante del tessuto economico del continente e che i soldi pubblici investiti in questo ambito possono determinare ritorni, anche superiori, rispetto agli interventi passati che hanno favorito soprattutto la grande industria.

Questa tesi, valida a livello comunitario, lo è ancora di più a livello nazionale. Da noi le PMI da sempre rappresentano il motore principale dello sviluppo economico, seppur non in maniera omogenea e con lo stesso grado di successo, tra nord, sud, est e ovest d’Italia. La questione è che la crisi, che ormai imperversa da quasi dieci anni, ha colpito in maniera maggiore proprio questa parte del sistema produttivo. I motivi sono molteplici ma il principale è sicuramente da riscontrare nell'endemico problema della sotto-capitalizzazione delle PMI, che le rende particolarmente esposte ai periodi congiunturali negativi e in particolare alla restrizione dei canali di finanziamento.

Per parlare proprio delle nuove opportunità di finanziamento per le piccole e medie imprese proposte dalla Commissione europea abbiamo intervistato Roberto di Gioacchino, esperto della società EUCore Consulting e consulente dello Sportello Ricerca europea nelle sue attività di assistenza e formazione. Di Gioacchino sarà presente anche al corso di formazione gratuito Costruire proposte progettuali per lo Strumento PMI, che si svolgerà a Cagliari il 9 marzo 2016 (le iscrizioni scado il 3 marzo).

Quali sono le opportunità per le piccole e medie imprese nella Programmazione di Ricerca e Innovazione 2014-2020?
La Commissione europea prevede tre strade principali d'intervento che possono essere sfruttate dalle PMI. Il canale classico è quello della partecipazione ai consorzi trans-nazionali dove viene finanziata la collaborazione tra l'impresa, l'accademia e gli enti pubblici di ricerca. Occorre in questo caso partecipare, all'interno di un bando pubblico comunitario, predisponendo progetti complessi, dove ciascuno dei partner del consorzio percorre una parte della strada comune che dovrebbe portare al successo nell'innovazione scientifica e tecnologica. In questo caso le tematiche di ricerca sono stabilite dalla Commissione, per cui l'idea progettuale deve il più possibile dimostrarsi coerente con le sue specifiche indicazioni. In molti bandi la partecipazione delle PMI non solo è possibile, ma è espressamente richiesta e appare quindi fondamentale. Il contributo medio a fondo perduto elargito dalla Commissione oscilla tra i 300 e i 500 mila euro per ogni beneficiario.

Sono stati poi introdotti due nuovi strumenti di finanziamento: il programma "Fast Track to Innovation", destinato a piccoli consorzi (da tre a cinque partner), dove la partecipazione delle imprese deve essere predominante e l'obiettivo è la messa a punto delle ultime fasi di sviluppo prima del lancio sul mercato di un prodotto o servizio altamente innovativo. In questo caso qualsiasi area scientifico-tecnologica, senza alcun vincolo tematico, è finanziabile. Il contributo concesso dalla Commissione oscilla in questo caso tra 200.000 ed 1 milione di euro per ogni beneficiario.
Infine, per la prima volta esiste uno strumento dedicato esclusivamente alle PMI, lo SME Instrument (Strumento PMI, appunto) che appare più agile e adatto alle loro specifiche esigenze. Le sue principali caratteristiche prevedono:
- la partecipazione "in solitudine", ovvero senza l'intervento di un consorzio trans-nazionale
- tre tipologie di bandi a cui è possibile concorrere, ovvero la "Fase 1", studio di fattibilità dell'idea di business (contributo forfettario di 50.000 euro); la "Fase 2", attività di sviluppo e dimostrazione del prodotto, processo o servizio (tra 500.000 e 2,5 milioni di euro); la "Fase 3", attività propedeutica alla ricerca di un finanziatore terzo dell'idea di business (nessun contributo finanziario diretto della Commissione).

Quali sono le aree tematiche per cui è possibile presentare proposte?
Vi sono opportunità di finanziamento per progetti d'innovazione d'impresa in tutti i settori produttivi, purché naturalmente sia dimostrato l'impatto delle proposte in termini di accresciuta competitività dell'Unione. È chiaro tuttavia che i finanziamenti si concentrano in particolare sullo sviluppo di nuovi prodotti e servizi in grado di dare risposta a sfide rilevanti di carattere socio-economico (le cosiddette Societal Challenges) o di ordine prettamente tecnologico (con riferimento alle cosiddette Enabling and Industrial Technologies). È possibile consultare nel dettaglio i temi prioritari delle call Strumento PMI aperte per il biennio 2016-2017 nella sezione "Participant Portal" del sito web della Commissione Europea.

Quali caratteristiche deve avere l'idea progettuale per poter partecipare con successo allo Strumento PMI di Orizzonte 2020?
La caratteristica distintiva fondamentale dovrà essere senz'altro l'innovatività e il potenziale di mercato dell'idea sottoposta. Oltre a ciò, poche e semplici sono le regole essenziali che è necessario assicurarsi di rispettare:
a) Le società proponenti devono essere imprese già esistenti, ovvero legalmente costituite (anche da breve o brevissimo tempo) in un paese membro o associato al Programma, al momento della presentazione della proposta
b) Le imprese devono rientrare all'interno della definizione europea di PMI - ossia, in estrema sintesi, avere effettivi in organico inferiori alle 250 unità e fatturato annuo non superiore a 50 milioni di euro oppure bilancio annuo non superiore a 43 milioni di euro
c) La tecnologia su cui si fonda il progetto deve generalmente già essere "dimostrata in ambiente rilevante" al momento della presentazione della proposta sia per la Fase 1 che per la Fase 2, ovvero deve raggiungere almeno il sesto Livello di Maturità Tecnologica – TRL sulla scala di riferimento adottata dalla Commissione europea. In pratica l'attività di ricerca e innovazione deve aver già fornito risultati sufficientemente attendibili.

Quali sono le percentuali di successo?
La competizione all'interno del Programma Orizzonte 2020 è naturalmente molto elevata e lo Strumento PMI non fa eccezione. Nel 2014, il tasso di successo si è attestato all'8,5% per i progetti di Fase 1 e poco sopra l'11% per quelli di Fase 2. Ciò non sembra comunque avere scoraggiato eccessivamente le imprese italiane, considerato che il nostro paese è rimasto stabilmente primo per numero di domande inviate in entrambe le Fasi anche nel 2015. Ma non bisogna scoraggiarsi se si possiede una buona idea innovativa di business. Oltre alla possibilità di ripresentare la proposta all'interno di una successiva scadenza intermedia dello Strumento stesso, si consideri inoltre che ai progetti valutati "above threshold", ossia al di sopra della soglia di qualità richiesta, ma non finanziati, la Commissione attribuisce ora un Seal of Excellence (Sigillo d'Eccellenza). Questo riconoscimento è volto a certificare il valore del progetto in modo da "sponsorizzarne" il finanziamento da parte di altri enti pubblici, ad esempio a livello regionale, o privati.

Quali sono le cose da fare e gli errori da evitare per avere maggiori possibilità di successo nello strumento per PMI?
Cinque suggerimenti fondamentali per partecipare con maggiori chance di successo ai bandi di questo Strumento in entrambe le fasi:
a) Assicurarsi che il progetto s'inserisca coerentemente all'interno della "topic", ovvero del "tema" previsto dalla Commissione nel bando.
b) Accertare la reale innovatività a livello europeo del prodotto, processo o servizio che si propone, conducendo una prima verifica di mercato sulle soluzioni eventualmente già esistenti che rispondo alla medesima problematica o opportunità di business. Occorre rammentare che l'ambiente competitivo di riferimento, in questo caso, non è la regione Sardegna e neanche l'Italia.
c) Assicurarsi, oltre ogni dubbio, che il prodotto, processo o servizio da sviluppare risponda effettivamente alla domanda di un mercato esistente o potenziale per la futura innovazione, e identificarne sin da subito caratteristiche, dimensioni e trend di crescita.
d) Delineare e investigare le problematiche connesse alla commercializzazione del prodotto, processo, o servizio in oggetto.
e) Lo spirito che deve caratterizzare il documento di partecipazione deve essere idoneo a convincere un potenziale investitore circa la bontà della nostra idea innovativa di business. Guardiamo ai valutatori della Commissione come a dei possibili clienti cui stiamo vendendo la nostra idea.

Redattore: Carlo Contu

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