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L'intervista del settimanale E7 a Marina Masala

Albero in primo piano, sullo sfondo un palazzo costruito con materiali sostenibili 
24.03.2016
E7, il settimanale del portale quotidianoenergia.it, ha pubblicato nel numero del 16 marzo 2016 un'intervista a Marina Masala, responsabile del progetto Sardegna Produce Verde. L'intervista, realizzata da Antonio Jr. Ruggiero, si concentra su alcuni aspetti trattati durante l'evento "Edilizia sostenibile, la domanda pubblica si indirizza alla sostenibilità ambientale: le imprese sarde sono pronte?", svoltosi a Cagliari il 4 marzo 2016.


PRODUZIONI SOSTENIBILI, LA SARDEGNA FA SISTEMA
di Antonio Jr. Ruggiero

La Regione Sardegna, con la sua "Strategia di specializzazione intelligente - S3" di giugno 2015, ha deciso di puntare sul concetto di "bioeconomia", all'interno del quale come settori fondamentali sono stati individuati l'energia e le costruzioni. Per fare il punto sul percorso immaginato dalla Regione in questo senso è stato organizzato a Cagliari, il 4 marzo, l'evento "Edilizia sostenibile, la domanda pubblica si indirizza alla sostenibilità ambientale: le imprese sarde sono pronte?".

Tra i relatori anche Marina Masala, Responsabile cluster materiali ed edilizia sostenibile di Sardegna Ricerche (ente per la ricerca e lo sviluppo tecnologico attivo dal 1989), che spiega a e7: "Come per molte Regioni italiane, anche la Sardegna è chiamata a decidere la direzione verso cui andare. L'industria che abbiamo conosciuto dagli anni '60 è finita e quindi ora bisogna fare delle scelte, ad esempio utilizzando i fondi della programmazione comunitaria POR FESR 2014–2020. In questo senso l'assessorato alla Programmazione sta facendo uno sforzo per impostare le varie strategie di specializzazione intelligente con un denominatore comune che è la sostenibilità, declinata in ogni suo aspetto".

Quali saranno gli assi principali del Por?
Ad esempio la bioeconomia, che nei piani della Regione si declinerà in chimica verde, edilizia sostenibile e smart grid. Si deve decidere se la Sardegna può andare verso la sostenibilità in quasi tutti i settori: turismo, produzione, etc. La nostra idea è che si possa proseguire in un processo di riconversione avviato qualche anno fa puntando su industria sostenibile, piccole produzioni, recupero del "saper fare" e innovazione.
Nell'edilizia, ad esempio, c'è un impulso nell'efficientamento degli edifici e anche agli appalti pubblici: se noi, come ente Regione, utilizziamo prodotti sostenibili, aiutiamo l'ambiente e anche le imprese che producono in questa direzione.

L'ICT valley che si è creata nella vostra Regione è un abilitatore di questo processo?
Ci sono una miriade di PMI e startup che lavorano bene. La mia idea, però, è che l'ICT sia un settore trasversale e che servano quindi anche aziende che producono alimenti, energia, etc. In Sardegna abbiamo un mercato domestico piccolissimo (circa 1,6 milioni di abitanti) e spesso non produciamo neanche per l'autoconsumo: nell'edilizia, ad esempio, importiamo quasi tutto per costruire e per efficientare.

Tra i progetti del vostro ente c'è "Sardegna produce verde", come si articola?
È nato a fine 2013, abbiamo fatto un catalogo di produzioni naturali e sostenibili con delle manifestazioni di interesse spontanee. Da qui è nata l'idea di creare una rete, fare programmi specifici e sostenere chi si aggregava. Ci siamo resi conto che ci sono sempre più persone interessate a produrre in questa direzione e a offrire servizi dedicati.

Pagine correlate
Rete Sardegna Produce Verde

Link utili
E7 - Il settimanale del quotidiano energia - Numero del 16 marzo 2016