Intervista a Yenetics, startup finalista all'edizione 2016 della Start Cup Sardegna
23.08.2016
Lo scorso 24 giugno si è svolta a Cagliari la finale locale della Start Cup Sardegna 2016, durante la quale sono state selezionate 5 delle 10 imprese innovative che avranno accesso alla fase finale dell'iniziativa. Fra queste c'è anche Yenetics, startup del settore biotech che aveva già partecipato e si era aggiudicata il Contamination Lab dell'Università di Cagliari.
Yenetics propone un test prenatale innovativo in grado di valutare fino a 100 malattie genetiche. Per capire meglio di cosa si tratta abbiamo intervistato Kevin Lai, responsabile delle pubbliche relazioni per la startup.
Com'è nata l'idea del test Yenetics?
La nostra idea è nata durante l'esperienza del Contamination Lab dell'Università di Cagliari. Abbiamo sempre lavorato attorno al concetto di innovazione e, tramite i consigli della nostra mentor Valentina Podda, abbiamo iniziato a pensare senza limiti, credendo nell'impossibile. Ci siamo ritrovati una sera attorno al tavolo di un ristorante e ci siamo chiesti come potevano migliorare la vita di milioni di persone.
Avete realizzato un'analisi di mercato per il settore dei test prenatali? In che modo avete scelto di differenziarvi dai vostri competitor?
Il settore dove andiamo a competere è relativamente giovane e in rapida crescita: basti pensare che il primo test prenatale non invasivo è stato commercializzato da Sequenom nel 2011. Il mercato dei test prenatali attualmente è composto da compagnie americane come Sequenom e Ariosa Diagnostics e in Cina da BGI e BerryGenomics. Noi di Yenetics siamo certi di distinguerci perché a differenza dei nostri competitor, che con i loro prodotti testano fino a 15 malattie genetiche, noi offriamo un test prenatale non invasivo che può testarne fino a 100. Inoltre testiamo anche il padre, garantendo così un risultato ancora più affidabile.
Come è nato il team di Yenetics? Da chi è composto?
Yenetics è nato in seno al Contamination Lab e alle realtà professionali della nostra Isola. Abbiamo puntato su profili internazionali e forti competenze di settore. Il nostro team comprende Amit Kumar, biofisico con 10 anni di esperienza nel campo biomedicale; Chiara Saba, con 7 anni di esperienza in finanza e 2 nelle associazioni che si occupano di malattie rare; Roberto Cusano, che lavora al CRS4 di Pula e possiede 20 anni di esperienza nel settore delle biotecnologie; Riccardo Berutti, che lavora all'Institute of Human Genetics di Monaco e che ha 10 anni di esperienza nel campo della bioinformatica. A completare il team ci sono poi Gabriele Podda per le grafiche e il design, Maurizio Murru, il webmaster, e infine io, che mi occupo delle pubbliche relazioni.
In quale fase si trova al momento la vostra startup?
Al momento siamo in piena fase di prototipazione. Il 23 giugno abbiamo avuto l'avvallo del Comitato Etico e al momento abbiamo una partnership con il Policlinico Universitario di Cagliari e un contratto di servizio con il CRS4 per portare avanti i lavori.
Quali sono secondo voi le prospettive di mercato in questo settore?
Oggi il mercato mondiale dei test prenatali non invasivi si aggira sui 0.76 miliardi di dollari ma il suo tasso di crescita è del 19.8% annuo, rendendolo uno dei mercati più importanti su cui investire. Se a questo aggiungiamo che il mercato biotech è un mercato da 7 miliardi di euro ci possiamo rendere conto della portata della nostra startup. La nostra idea è nata per migliorare la vita delle persone in maniera semplice ed efficace e il nostro lavoro è molto vicino alle problematiche della Sardegna: viviamo infatti in un'isola e questo ci espone a un'alta frequenza di malattie genetiche rare. Yenetics vorrebbe anche essere un tassello per migliorare la qualità della vita della nostra terra.
Redattore
Carlo Contu
Link utili
Yenetics
Yenetics propone un test prenatale innovativo in grado di valutare fino a 100 malattie genetiche. Per capire meglio di cosa si tratta abbiamo intervistato Kevin Lai, responsabile delle pubbliche relazioni per la startup.
Com'è nata l'idea del test Yenetics?
La nostra idea è nata durante l'esperienza del Contamination Lab dell'Università di Cagliari. Abbiamo sempre lavorato attorno al concetto di innovazione e, tramite i consigli della nostra mentor Valentina Podda, abbiamo iniziato a pensare senza limiti, credendo nell'impossibile. Ci siamo ritrovati una sera attorno al tavolo di un ristorante e ci siamo chiesti come potevano migliorare la vita di milioni di persone.
Avete realizzato un'analisi di mercato per il settore dei test prenatali? In che modo avete scelto di differenziarvi dai vostri competitor?
Il settore dove andiamo a competere è relativamente giovane e in rapida crescita: basti pensare che il primo test prenatale non invasivo è stato commercializzato da Sequenom nel 2011. Il mercato dei test prenatali attualmente è composto da compagnie americane come Sequenom e Ariosa Diagnostics e in Cina da BGI e BerryGenomics. Noi di Yenetics siamo certi di distinguerci perché a differenza dei nostri competitor, che con i loro prodotti testano fino a 15 malattie genetiche, noi offriamo un test prenatale non invasivo che può testarne fino a 100. Inoltre testiamo anche il padre, garantendo così un risultato ancora più affidabile.
Come è nato il team di Yenetics? Da chi è composto?
Yenetics è nato in seno al Contamination Lab e alle realtà professionali della nostra Isola. Abbiamo puntato su profili internazionali e forti competenze di settore. Il nostro team comprende Amit Kumar, biofisico con 10 anni di esperienza nel campo biomedicale; Chiara Saba, con 7 anni di esperienza in finanza e 2 nelle associazioni che si occupano di malattie rare; Roberto Cusano, che lavora al CRS4 di Pula e possiede 20 anni di esperienza nel settore delle biotecnologie; Riccardo Berutti, che lavora all'Institute of Human Genetics di Monaco e che ha 10 anni di esperienza nel campo della bioinformatica. A completare il team ci sono poi Gabriele Podda per le grafiche e il design, Maurizio Murru, il webmaster, e infine io, che mi occupo delle pubbliche relazioni.
In quale fase si trova al momento la vostra startup?
Al momento siamo in piena fase di prototipazione. Il 23 giugno abbiamo avuto l'avvallo del Comitato Etico e al momento abbiamo una partnership con il Policlinico Universitario di Cagliari e un contratto di servizio con il CRS4 per portare avanti i lavori.
Quali sono secondo voi le prospettive di mercato in questo settore?
Oggi il mercato mondiale dei test prenatali non invasivi si aggira sui 0.76 miliardi di dollari ma il suo tasso di crescita è del 19.8% annuo, rendendolo uno dei mercati più importanti su cui investire. Se a questo aggiungiamo che il mercato biotech è un mercato da 7 miliardi di euro ci possiamo rendere conto della portata della nostra startup. La nostra idea è nata per migliorare la vita delle persone in maniera semplice ed efficace e il nostro lavoro è molto vicino alle problematiche della Sardegna: viviamo infatti in un'isola e questo ci espone a un'alta frequenza di malattie genetiche rare. Yenetics vorrebbe anche essere un tassello per migliorare la qualità della vita della nostra terra.
Redattore
Carlo Contu
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