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RICERCA E SVILUPPO TECNOLOGICO IN SARDEGNA
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Le biotecnologie in Sardegna

Ricercatore al lavoro in laboratorio 
Secondo i dati del rapporto Blossom Associati-Assobiotec 2007, la Sardegna è al sesto posto tra le regioni italiane per numero di imprese biotecnologiche, prima tra le regioni meridionali.

È una testimonianza della relativa vitalità delle scienze della vita e delle biotecnologie nell'isola, conseguenza di una molteplicità di fattori, quali:

- il forte sostegno istituzionale e gli investimenti della Regione Sardegna in attività di ricerca e sviluppo
- il ruolo di catalizzatore svolto dal Parco tecnologico regionale
- la presenza di un importante nucleo di competenze e conoscenze scientifiche e di gruppi di ricerca di ottimo livello nel campo delle ICT e delle scienze della vita (medicina computazionale, bioinformatica, farmacologia, genetica molecolare, oncologia molecolare e epidemiologia), in grado di interagire nello sviluppo di applicazioni tecnologiche di interesse industriale e produttivo
- un patrimonio genetico - umano, animale e vegetale - che rappresenta un unicum di interesse mondiale, non riproducibile in altri contesti (isolati genetici).

Strettamente collegata allo studio degli isolati genetici è la ricerca scientifica su alcune patologie che colpiscono con particolare rilevanza la popolazione sarda e che hanno una forte componente di predisposizione genetica:
- il diabete mellito
- la sclerosi multipla
- le talassemie
- altre malattie come la celiachia e malattie rare come la malattia di Wilson, la poliendocrinopatia autoimmune tipo I.

Per queste ragioni le biotecnologie, in particolare quelle applicate alla cura della salute, costituiscono un settore prioritario di intervento per le politiche e i programmi di innovazione e sviluppo dell'economia della conoscenza della Regione sarda.

La programmazione economica e finanziaria regionale ha enfatizzato il valore strategico della ricerca farmaceutica e biotecnologica, con l'indicazione di pecifiche azioni prioritarie. Tali azioni mirano, fra l'altro, alla creazione di nuovi laboratori di ricerca, all'attrazione di ricercatori di riconosciuta eccellenza internazionale e alla creazione di cluster di imprese innovative in grado di competere sui mercati internazionali.

Anche il Piano sanitario regionale prevede tra i propri obiettivi strategici il rilancio della ricerca biomedica in Sardegna, attraverso l'acquisizione e la messa in opera di grandi attrezzature di R&S, il sostegno finanziario ai gruppi di ricerca e ai centri di eccellenza già operativi nell'isola e gli investimenti in nuove ricerche.