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L'indice di competitività regionale
Paesaggio italiano
17.10.2019
L'indice di competitività regionale, predisposto dalla Commissione Europea e aggiornato periodicamente, consente alle regioni di monitorare e valutare il livello di sviluppo in termini di capacità di offrire, alle persone e alle aziende, un ambiente attrattivo e sostenibile per vivere e lavorare. I risultati del 2019 sono stati resi noti dalla Commissione attraverso uno strumento web interattivo, che consente ai referenti politici e, in generale a tutti i cittadini, di verificare la posizione della propria regione, con riferimento specifico a innovazione, governance, trasporti, infrastrutture digitali, salute o capitale umano.

L'indice, che aiuta le regioni a individuare i propri punti di forza e di debolezza e a orientare gli investimenti pubblici, può rivelarsi un valido strumento per la definizione dei nuovi programmi. Sebbene sia stata intrapresa una vasta gamma di azioni politiche, sia a livello europeo che nazionale, per migliorare la resilienza economica dell'UE rimangono ancora molte sfide in campo. Non tutti i paesi hanno infatti beneficiato della crescita economica allo stesso modo e in alcune realtà si registrano ancora alti tassi di disoccupazione, un mercato del lavoro con poche sicurezze, un reddito per nucleo familiare inferiore ai livelli pre-crisi e uno scarso accesso alle infrastrutture, in particolare digitali. Permangono significative differenze regionali e, soprattutto, non diminuiscono in alcuni stati membri.

Con riferimento all'Italia i dati mostrano un Sud che arranca per essere competitivo su scala continentale, e il Nord che continua a retrocedere, in confronto alle altre regioni europee. Lo strumento assegna un punteggio a ogni regione in base alle sue performance nei vari ambiti, fino a un massimo di 100 punti Il punteggio massimo assegnato è stato pari a 100, conquistato o appena sfiorato da città come Stoccolma, dall'area di Londra e alcune realtà tedesche. In tutto vengono presi in considerazione 78 indicatori riuniti in 11 diversi gruppi, con risultati basati nella maggior parte dei casi su dati del periodo 2015-2018.

La media italiana è di 42,1 punti, ampiamente superata dalla prima regione in classifica, la Lombardia (57,01 punti), che però dal 2010 continua a perdere posizioni e oggi è 145/ma su 268 regioni europee monitorate. Sopra la media del Paese si collocano tutte le regioni del Nord, ad eccezione della Valle d'Aosta (39,36 punti, 200/ma). Sotto i 42 punti è invece l'intero Mezzogiorno e il Centro Italia. Uniche eccezioni sono il Lazio, quarta italiana con 53,09 punti (163/ma) e l'Umbria (43,49 punti, 184/ma). Chiudono la classifica Puglia (22,72 pt, 235/ma), Sicilia (19,07 pt, 241/ma) e Calabria (18,42), che è in calo rispetto al 2010 e oggi è 244/ma in Europa. La Sardegna (23,75) si piazza al 202 posto su 268 regioni europee.

Link utili
Commissione Europea - Competitività regionale