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Open Database Camp, intervista a Giuseppe Maxia

Giuseppe Maxia 
29.03.2011
Si svolgerà in Sardegna il 6-7-8 maggio, il quarto convegno internazionale sui database aperti. Questa è la prima volta che il convegno viene svolto in Italia, le precedenti edizioni sono state a Charlottesville (2008), Portland (2009) e Boston (2010).

Il convegno riunisce esperti di database aperti da tutto il mondo. L'organizzatore del convegno è Giuseppe Maxia, ben noto negli ambienti open source per essere stato il Community Manager di MySQL dal 2006 al 2010. Attualmente è QA Director di Continuent, Inc, un'azienda che produce software di replicazione dati con database aperti.

Giuseppe, che cosa sono e a cosa servono i database aperti?
I database aperti sono programmi per computer sviluppati secondo il principio dell'open source. La loro importanza nell'economia del web attuale è enorme. Buona parte delle aziende che operano in Internet fanno uso diretto o indiretto di questi database. Qualche esempio: il database aperto MySQL è usato da Facebook, Google, Yahoo!, Wikipedia, Youtube, tanto per citare i nomi più famosi. Il sistema di comunicazione telefonica Skype si basa su PostgreSQL, un altro database aperto. Il piccolo database SQLite è incluso in centinaia di milioni di applicazioni, come il browser Firefox, che ne fanno il database più diffuso del pianeta, sebbene molti utenti non ne siano a conoscenza. Il convegno riunisce gli esperti di questi sistemi, che si ritrovano per confrontare le idee sulle ultime novità tecnologiche, ma offre anche ai non esperti la possibilità di imparare qualcosa su questi sistemi. Ci saranno infatti sessioni parallele dedicate ai principianti e utenti intermedi. La formula del convegno è quella della cosiddetta "unconference". I temi vengono definiti in generale, e la trattazione degli argomenti specifici si stabilisce sul posto. Il convegno è un'eccellente occasione di incontrare gli esperti e aggiornarsi sulle ultime tecnologie. La partecipazione è gratuita, previa registrazione sul sito della conferenza.

Parliamo della tipologia di evento, puoi darci qualche dettaglio in più sulla modalità un-conference?
Una un-conference è una conferenza organizzata dal basso. Mentre nelle conferenze tradizionali c'è un comitato che decide chi invitare, quali interventi accettare, e a chi spetta l'onore del keynote introduttivo, in una un-conference (formula nota anche come "barcamp"), l'aspetto principale consiste nel riunire le persone che sono attive nella comunità, e poi decidere sul posto gli argomenti da trattare. Poiché si tratta di persone attive nelle discussioni online, l'interesse monta nei mesi precedenti l'evento, e gli argomenti principali si sviluppano praticamente da soli. La mattina, all'inizio dell'evento, i frequentatori si riuniscono e formano un tabellone degli interventi della giornata, votandoli sul posto. Questa formula è una reazione alle grandi conferenze che sono imperanti nel settore informatico. Alcune sono gestite con metodi aperti e rispondono alle esigenze degli utenti. Altre sono gestite a porte chiuse, e la conferenza viene "imposta" dall'alto ai frequentatori, che spesso non hanno la possibilità di esprimere preferenze, e possono solo prendere o lasciare. Ci sono un-conferences che si svolgono parallelamente a eventi formali, e altre, come questa manifestazione, che si svolgono separatamente, per poter dare sfogo agli argomenti senza distrazioni da un evento più grande. Per questo si predilige la scelta di un luogo tranquillo. Le passate edizioni sono state tutte fatte in posti lontani dal grande rumore. Anche l'evento di Boston, organizzato nel campus del MIT, è stato un evento appartato con atmosfera vagamente familiare.

Che cosa ci puoi dire della scelta della Sardegna come ambientazione, da dove nasce?
Le passate edizioni si sono svolte a Charlottesville (Virginia, USA), Portland (Oregon, USA), Boston (Massachusetts USA). In ciascun caso, la scelta della sede e' stata determinata dalla disponibilità degli organizzatori. Le conferenze sono state decise in stile comunitario, senza una gara formale, come si vede, per esempio, per le olimpiadi, e per altre conferenze di alto livello. Anche in Sardegna il focus è sull'abilità degli organizzatori. Poiché io sono un contributore abituale di queste conferenze, molti altri frequentatori mi hanno chiesto di organizzare un evento in un luogo a me familiare. La presenza di Sardegna Ricerche, con la sua esperienza di eventi internazionali, ha fatto sì che l'evento diventasse possibile. Prima degli eventi citati, c'erano stati due eventi di successo, organizzati negli USA, ma limitati al database MySQL, uno dei più famosi e usati database aperti. Fu proprio la buona riuscita di questi eventi a far nascere l'idea di estendere la conferenza ad altri database aperti.

Marcella Dalla Cia
Sardegna Ricerche - EEN

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