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Dall'E.Coli all'HIV, infezioni vecchie, nuove e riemergenti

Laboratorio 
27.06.2011
Infezioni vecchie e nuove
Da tempo non si parlava tanto di biotecnologie, quanto in questo mese di giugno, segnato dalle notizie allarmanti di una "nuova" epidemia causata dal batterio Escherichia Coli e dalla ricorrenza di "vecchie" infezioni: ricorre infatti il trentennale della prima diagnosi di AIDS e l'HIV continua ad uccidere in modo subdolo e silenzioso. Di fatto è da circa due anni che non si parlava tanto di epidemie, da quando, nel maggio del 2009, l'influenza "suina" H1N1 fece la sua comparsa negli altopiani del Messico centrale per diffondersi rapidamente in tutto il continente americano, dall'Alaska alla Terra del Fuoco. In questo mese di giugno 2011 è invece la Germania al centro dell’attenzione: è nella patria dell'ecologia, dell'alimentazione naturale e delle energie alternative, che esplode questa crisi "biologica".

Nuove e vecchie infezioni, emergenti e riemergenti
Se sono più di trenta i morti in Europa per l'Escherichia Coli e più di 3.000 le persone infette, ci sono oggi nel mondo 33 milioni di persone infette da HIV e si calcola che siano 25 milioni quelle decedute in trent'anni. Non sono mai state così tante le persone infette da quando il contagio ha avuto inizio e si stima che circa la metà di queste persone non sappiano di essere sieropositive. Secondo i dati dell'agenzia UNAIDS dell'ONU sono circa 7 mila le nuove infezioni che si registrano ogni giorno e purtroppo all’incremento del numero di persone infette non corrisponde un impegno economico adeguato di fondi pubblici da investire nella ricerca e nella prevenzione. I malati aumentano, ma i fondi si riducono.

Un percorso controcorrente
ViroStatics, una società biofarmaceutica italo-americana che sperimenta farmaci efficaci nella terapia di HIV/AIDS ed altre malattie croniche e infettive, ha intrapreso una strada coraggiosa e unica nel suo ambito. Fu fondata da un gruppo di infettivologi formati tra l'Europa e gli USA e che hanno deciso di fare un percorso opposto rispetto a tanti altri ricercatori italiani che sono emigrati all'estero negli ultimi anni. Niente fughe verso istituzioni, aziende e centri di ricerca stranieri, che attraggono le menti più preparate e brillanti, ma bensì il ritorno in Italia, a Pavia dapprima e adesso in Sardegna, per mettere a frutto la preparazione scientifica unita alla passione per l'impresa e per lo sviluppo di nuovi progetti. Dal 2009 è diventata la Sardegna il terreno d'adozione per questa iniziativa e la sede di Alghero del Parco scientifico e tecnologico regionale un vero e proprio "vivaio". Complici le nuove politiche regionali di finanziamento del settore Ricerca e Sviluppo per l'incentivazione dell'innovazione e del trasferimento tecnologico, per favorire l'attrazione di imprese straniere del settore biotech e una costante attività di networking.

Delle prospettive e opportunità offerte dalla ricerca per la lotta all'HIV si parlerà alla BIO International Convention in programma a Washington dal 27 al 30 giugno. Nota anche come The Global Event for Biotechnology, è la fiera principale del settore a livello mondiale e vedrà la partecipazione di circa 20.000 persone. Tra le sessioni programmate vi è quella dedicata agli approcci innovativi per lo sviluppo dei vaccini e le immunoterapie nella lotta all'infezione da HIV, dal titolo "Looking to the Future: Innovative Approaches to HIV Vaccine Development and Immunotherapies" che offrirà dati aggiornati sugli approcci emergenti e divergenti sui vaccini e le terapie per la lotta contro l'HIV. Tra i relatori è prevista la partecipazione di Franco Lori, studioso, medico e amministratore dell'azienda italoamericana ViroStatics, invitato a partecipare in qualità di relatore all'importante evento internazionale. I relatori si confronteranno sulle potenzialità e le opportunità offerte sia dallo sviluppo di soluzioni basate su vaccini per la prevenzione e di tipo terapeutico, che quelle offerte dalle immunoterapie, per combattere la crisi HIV a livello globale.

Di AIDS oggi si muore meno nei Paesi industrializzati e in quelli nei quali le terapie antivirali sono disponibili e gratuite per tutti. Tuttavia le persone infette da HIV e curate con le migliori terapie esistenti hanno un'aspettativa di vita 10 anni inferiore alle persone non infette. Di AIDS si muore soprattutto nei Paesi poveri, quelli dai quali non giungono notizie d'interesse per i nostri media. I vaccini, sia quelli preventivi che quelli terapeutici, sono alla fase di sperimentazione, ma le terapie che rafforzano le difese immunitarie e la risposta del sistema immunitario, agendo nel contempo sulla limitazione della replicazione del virus, rappresentano la nuova frontiera del trattamento anti-HIV.

Giustina Casu
Referente per la Comunicazione, Virostatics srl

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Virostatics