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RICERCA E SVILUPPO TECNOLOGICO IN SARDEGNA
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Sardegna, il futuro della banda larga è wireless

 
La Sardegna come terra di sperimentazione della banda larga senza fili. È questa la più rilevante proposta scaturita dal WiDeSC 2011, il convegno internazionale sulle tecnologie wireless ospitato il 28 luglio da Sardegna Ricerche presso il Parco tecnologico di Pula (CA).

La Sardegna, infatti, è stata la prima regione in Italia a passare alla TV digitale, liberando le frequenze fino al momento utilizzate per l'ormai obsoleta TV analogica. Oggi, su quelle frequenze è incentrata la ricerca sulle tecnologie per la trasmissione di dati ad alta velocità. La Regione potrebbe richiedere al Governo nazionale (Ministero dello Sviluppo economico - Dipartimento per le Comunicazioni) l'autorizzazione per l'uso sperimentale delle frequenze liberate (il cosiddetto "whitespace": banda UHF, VHF, ISM) già usate in altri paesi come gli Stati Uniti, ma non in Italia, per comunicare su banda larga. L'Isola potrebbe così diventare un importante laboratorio d'avanguardia sulle nuove tecnologie wireless.

Una simulazione realizzata con Wides, un software innovativo presentato da Primo Principio - la società cooperativa localizzata nel Parco tecnologico e co-organizzatrice dell'evento - rivela la possibilità di una copertura a banda larga dell'80% del territorio dell'Isola, utilizzando appunto tali frequenze, con tempi e costi di gran lunga inferiori rispetto a quelli del cablaggio con fibra ottica.

Oltre all'importanza e al valore sotto l'aspetto scientifico e di ricerca, tale scenario consentirebbe la realizzazione di un'infrastruttura d'avanguardia per servizi telematici come, ad esempio, il monitoraggio del traffico, la prevenzione degli incendi, il collegamento in rete di scuole, porti e siti strategici per il turismo, compresi i siti archeologici.

Su questi aspetti, e sulle potenzialità d'innovazione del tessuto economico regionale che le tecnologie wireless possono suscitare, si è soffermata la presidente di Sardegna Ricerche, Maria Paola Corona, che ha ricordato come la Regione Sardegna, attraverso Sardegna Ricerche e il Parco tecnologico, sia impegnata da anni nello sviluppo e nella diffusione delle nuove tecnologie.

Su queste potenzialità d'altra parte punta anche la Commissione europea che ha proposto un piano quinquennale per una pianificazione dello spettro radio che metta a disposizione della banda larga wireless frequenze sufficienti a garantirne la diffusione nelle zone remote, laddove l'installazione di reti cablate non sia economicamente conveniente.

A presiedere i lavori è stato chiamato Michael Toutonghi, fondatore di WebFives e attualmente technical fellow di Microsoft, dove è stato tra i creatori della piattaforma dot NET. Il ricercatore americano ha manifestato grande interesse per le potenzialità d'innovazione della Sardegna nel settore e per l'eventuale realizzazione di un Laboratorio wireless nel quale coinvolgere l'azienda di Redmond.

Il programma della giornata ha visto una serie di relazioni di rappresentanti di centri di ricerca europei, grandi industrie e piccole e medie imprese del settore che hanno presentato novità tecniche e possibili applicazioni. Particolarmente interessanti i casi di studio presentati da alcune organizzazioni non governative e relativi alla diffusione delle tecnologie wireless per la riduzione del digital divide in paesi come il Malawi e la Tanzania.

Il lavori sono proseguiti poi il 29 luglio con un tavolo tecnico per valutare la possibilità di presentare il progetto WiDeS per il finanziamento sul nuovo bando ICT del 7o programma quadro di ricerca dell'Unione europea. Del partenariato internazionale proponente dovrebbero far parte, oltre alla società Primo Principio, il Consorzio Cybersar, il Politecnico di Torino, l'ARPA Piemonte, l'Università di Oulu (Finlandia) e l'Università tecnica di Praga.

Sandro Angioni
Sviluppo e Relazioni Esterne, Sardegna Ricerche

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