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Accesso aperto, il nuovo paradigma del progresso

Libri aperti 
05.11.2012
Nell'ambito della settimana internazionale dell'accesso aperto, Sardegna Ricerche e l'Università di Cagliari hanno organizzato giovedì 25 ottobre a Cagliari la conferenza "Il marchio della scientificità - Pubblicazioni scientifiche ed accesso aperto alla conoscenza". Ospite di spicco dell'iniziativa è stato Jean-Claude Guédon, docente presso il Dipartimento di letteratura comparata dell'Università di Montreal ed esponente del movimento dell'accesso aperto. 

La scelta del titolo della conferenza, "Il marchio della scientificità", racchiude il senso stesso dell'incontro e delle tematiche affrontate. Gli organizzatori dell'evento sono giunti a questo titolo ripercorrendo le tappe storiche che vanno dall'inizio della storia dell'uomo ai giorni nostri. Si è partiti infatti dalla considerazione secondo cui ai tempi della transizione dal paradigma della cultura orale a quella del manoscritto, il testo scritto suscitava paura e diffidenza perché portava ad una democratizzazione del sapere. Durante la rivoluzione della stampa avviata da Gutenberg, il timore era invece che i tipografi potessero alterare la verità dei testi. Ora, in piena rivoluzione digitale, si esita a pubblicare in luoghi alternativi a quelli presidiati dai grandi editori oligopolisti per timore che le proprie ricerche possano essere percepite di bassa qualità. Solo alcuni luoghi (riviste di editori con un alto fattore di impatto) conferiscono infatti il marchio di scientificità.

Partendo da questa riflessione, il tema protagonista della conferenza è stato l'Open Access che si propone come alternativa al paradigma esistente in ambito scientifico. Il movimento dell'accesso aperto nasce negli ambienti accademici all'inizio degli anni novanta e mira a dare libero accesso ai risultati della ricerca, superando le barriere opposte dalle licenze tradizionali e sfruttando le potenzialità di internet. Tra le numerose e significative tappe storiche che hanno segnato l'evoluzione del movimento, ricopre grande importanza il convegno dal titolo "Accesso aperto alla conoscenza nelle scienze e nelle discipline umanistiche" che si tenne a Berlino nel 2003. In quell'occasione nella capitale tedesca fu firmata da 245 enti internazionali la Dichiarazione di Berlino, documento che riconosce internet come lo strumento più funzionale per una diffusione efficace dei risultati della ricerca a vantaggio del libero scambio di dati a livello internazionale.

Da allora, nel giro di pochi anni, il movimento dell'accesso aperto ha raggiunto una tale diffusione da convincere della sua validità anche alcuni dei maggiori governi mondiali. Risale ad esempio ad aprile 2012 la dichiarazione del ministro britannico David Willetts che annuncia di voler imporre l'accesso aperto alla ricerca prodotta attraverso finanziamenti pubblici. Sono invece di maggio 2012 le prime comunicazioni sul nuovo programma comunitario Horizon 2020 che sarà improntato al principio dell'open access per tutte le pubblicazioni scientifiche finanziate attraverso i suoi fondi.

In un sistema internazionale in cui le riviste scientifiche fungono da piattaforme di controllo dell'accesso alla scienza, il movimento dell'Open Access si propone come fattore di cambiamento e antidoto del modello attuale di ricerca scientifica, definito da più parti autoreferenziale. Sfruttando le potenzialità offerte dalla rete, gli articoli scientifici vengono gratuitamente resi accessibili grazie al consenso degli autori stessi, senza le restrizioni previste dalle licenze tradizionali. La disseminazione dell'informazione garantisce la condivisione e un più rapido avanzamento della conoscenza: un articolo liberamente scaricabile viene letto un numero maggiore di volte e di conseguenza ottiene un più alto numero di citazioni.

L'Open Access garantisce dunque molteplici vantaggi: se per gli autori è sinonimo di maggiore visibilità, per i ricercatori si concretizza nella facilità di accesso gratuito ai dati e ai risultati della ricerca. Alla base del concetto di accesso aperto c'è la convinzione che la conoscenza sia un bene comune da condividere e rendere accessibile. Disseminare conoscenza significa infatti, secondo il movimento dell'accesso aperto, raccogliere conoscenza. Alla luce di ciò, l'Open Access è un principio fondamentale per il progresso scientifico e tecnologico e internet è lo strumento che può garantirne la realizzazione.

Sara Palmas
Redattrice