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RICERCA E SVILUPPO TECNOLOGICO IN SARDEGNA
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Impegni concreti durante il workshop su ricerca e finanza

Ragazzo lavora al pc 
Non poteva essere più azzeccata la data scelta per il workshop "Sardegna isola dell'innovazione. Dall'idea all'impresa" che si è svolto mercoledì 12 dicembre a Cagliari. Uno dei temi principali dell'incontro è stato infatti il Decreto Crescita 2.0 che proprio quel giorno, durante la serata, è stato approvato alla Camera dei deputati diventando legge. Nulla di più attuale dunque sul tavolo della cronaca politica, e a Cagliari durante il workshop erano riuniti alcuni dei principali attori della partita. Alessandro Fusacchia, coordinatore della task force Restart Italia, Massimiliano Magrini, Annibale D'Elia e Mario Mariani, tutti membri della task force, sono intervenuti a Cagliari per parlare del decreto, ora legge, che ha posto le basi per un cambiamento di mentalità sui temi legati al mondo delle startup.

Nonostante la delusione per la mancata approvazione dei decreti attuativi che limita la portata del decreto, tutti hanno sottolineato come questa iniziativa legislativa segni l'inizio di un mutamento culturale in Italia. Inaugura infatti l'apertura del paese verso l'innovazione che si fa impresa attraverso una serie di misure di agevolazione e di snellimento burocratico rivolte alle nuove imprese innovative.

Non solo di decreto crescita si è parlato durante il workshop. L'altra protagonista dell'incontro è stata la Sardegna e la sua capacità di creare le basi per lo sviluppo di un sistema virtuoso di startup e imprese innovative. Ne ha parlato per prima Maria Paola Corona, presidente di Sardegna Ricerche, che ha illustrato ciò che l'ente ha fatto a sostegno delle startup locali e le misure in programma per il prossimo futuro. Sono intervenuti sul tema anche Giuseppe Surace e Piercarlo Ravasio, amministratori delegati rispettivamente di Telit Communications e di Akhela, due aziende con sede in Sardegna che orbitano intorno al mondo dell'informatica e delle telecomunicazioni. I due amministratori delegati hanno sottolineato l'importanza del turnover di risorse umane all'interno di un'azienda innovativa. Il ricambio è linfa, hanno sostenuto, per il rinnovamento delle imprese. E talmente convinti di questo punto, i due AD hanno svelato che le due aziende in questione si sono contese e sottratte in passato i lavoratori più in gamba. I loro interventi erano inseriti all'interno della sessione dedicata al tema "L'innovazione nel mondo, confronto fra ecosistemi", dedicata alla comparazione con quanto accade in altri paesi del mondo, dove l'innovazione è da molti anni al centro delle politiche di sviluppo.

Oltre che in qualità di membro della task force ministeriale, Mario Mariani era presente anche in veste di fondatore di The Net Value, incubatore di imprese digitali con sede a Cagliari. Mariani ha improntato il suo intervento sul tema dell'esistenza in Sardegna di un fervente ecosistema legato al mondo dell'ICT, con grosse potenzialità di crescita e sviluppo. Questo ecosistema affonda le sue radici nei primi anni novanta, quando nacque Video On Line, primo internet provider italiano, alla cui realizzazione contribuì Mariani stesso. In quegli anni in Sardegna nascevano anche il CRS4, Centro di Ricerca, Sviluppo e Studi Superiori in Sardegna, suo il primato del primo sito web italiano, e Tiscali.

Gli interventi finali, dedicati a tre aziende che hanno scelto di operare in Sardegna con successo, hanno dimostrato come effettivamente l'isola sia un territorio fertile per la crescita e lo sviluppo di imprese innovative. Sardex, Entando e MoneyFarm sono state le aziende protagoniste di questa parte finale del workshop. Attraverso le loro storie, le difficoltà e i successi, si è messo a fuoco un percorso imprenditoriale comune, che sebbene non privo di ostacoli, dimostra come in Sardegna sia possibile fare impresa. Delle tre aziende una, MoneyFarm, non ha membri sardi e per questo motivo la scelta di porre un ufficio a Cagliari è apparsa alla platea ancora più interessante. Paolo Galvani, cofondatore della startup, ha spiegato con una slide il perchè di questa scelta: al primo posto il fattore umano, ovvero la possibilità di accedere a risorse tecniche informatiche di ottimo livello e a risorse formate nell'ambito dell'attività di customer service. E tra gli altri aspetti non secondari i costi più contenuti rispetto a Milano, sede del primo ufficio di MoneyFarm, e la possibilità di avere un'esperienza professionale e di vita in un ambiente diverso rispetto a quello di una grande città del settentrione.

Gli spunti forniti dal workshop hanno stimolato sia in sala che su Twitter un acceso dibattito. Sono state diverse le domande poste dal pubblico ai relatori. In particolare il direttore del Centro Regionale di Programmazione Gianluca Cadeddu ha risposto alla domanda sulla roadmap dei cento giorni di programmazione a favore di startup e innovazione che lui stesso ha annunciato durante il proprio intervento. Su questo punto sia Cadeddu che l'assessore della Programmazione Giorgio La Spisa hanno sottolineato come la Regione Sardegna si voglia impegnare, a prescindere dai risultati che porterà con sé l'approvazione del Decreto Crescita 2.0, ad inaugurare un percorso diretto a creare le basi per il consolidamento dell'ecosistema virtuoso di cui si è parlato durante l'incontro. Per rendere questo impegno ancora più concreto sono già state individuate alcune misure operative: il fondo Equity, il fondo di garanzia e i bonus assunzionali. Un impegno formale ad intraprendere una strada che privilegi e stimoli l'innovazione come carta vincente per battere la profonda crisi che colpisce tutto il paese e la Sardegna in modo particolare.

Sara Palmas
Redattrice