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RICERCA E SVILUPPO TECNOLOGICO IN SARDEGNA
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Sardegna Ricerche al Fab9 in Giappone

Origami blu 
In vista della realizzazione di un FabLab in Sardegna, per il quale è tuttora in corso una raccolta di idee e suggerimenti da parte di tutti gli utenti interessati, la responsabile del settore Trasferimento Tecnologico di Sardegna Ricerche Sandra Ennas ha partecipato al Fab9, nona edizione del forum mondiale dei fablab che si è tenuto dal 21 al 29 agosto a Yokohama in Giappone. Ogni anno, da nove anni, il forum si tiene in una città diversa e coinvolge centinaia di persone tra i gestori dei fablab, i soci, i ricercatori e i professionisti dei laboratori a livello globale. Sandra ci ha raccontato la sua esperienza attraverso un interessante diario di viaggio in cui l'impatto talvolta spiazzante con il Giappone si è intrecciato con le curiosità e gli spunti offerti dal Fab9.

L'incipit del viaggio mi ha messa a dura prova: destreggiarsi all'interno della metropolitana di Tokyo alle prese con ideogrammi incomprensibili e bagagli al seguito non è stato per niente facile! All'arrivo in albergo mi attendeva l'email di Sherry Lassiter, direttore e tesoriere della Fab Foundation, che richiedeva al più presto la mia presentazione, indispensabile per farmi conoscere dagli oltre 250 partecipanti e per raccogliere contatti. Mi sono messa subito al lavoro: innanzitutto ho spiegato dove si trova la Sardegna (perché non tutti lo sanno!) e soprattutto il motivo per cui, nonostante non esista ancora un fablab sardo, io mi trovassi lì al Fab9. La mia era una missione "esplorativa" con lo scopo di raccogliere informazioni, contatti e spunti utili per la realizzazione del primo fablab della Sardegna. Conclusa la mia presentazione ho chiuso tutto e riposato, il giorno successivo mi attendeva l'inizio dei lavori!

Il mattino dopo all'evento erano presenti circa 250 partecipanti provenienti da tutto il mondo, ma la star indiscussa è stata senza dubbio Neil Gershenfeld, professore al Massachusetts Institute of Technology di Boston e direttore del Center for Bits and Atoms del MIT, ma soprattutto artefice della nascita nel 2001 del primo fabrication laboratory. Dopo poco più di 10 anni i fablab censiti nel mondo sono più di 200, secondo i dati della Fab Foundation, organismo nato per supportare la crescita di una rete mondiale dei fablab.

Durante la settimana si sono tenute numerose conferenze e attività, fonti di preziose informazioni e spunti. Tra questi sicuramente la classificazione dei fablab in base al budget di partenza: un fablab può nascere anche con poche migliaia di dollari, 10mila per la precisione, e in tal caso sarà classificato come fablab 10k. La dotazione minima di ogni fablab comprende qualche stampante 3D a basso costo o realizzata in casa, un laser cutter, un vinyl cutter e una fresa. Qualche piccola attrezzatura anche per la parte elettronica e il gioco è fatto! Al di là della dotazione base, nei fablab ci possono essere anche tante altre attrezzature, persino le macchine da cucire, per ricamare o tagliare! In base alle attività principali svolte all'interno dei laboratori, il fablab può declinarsi in molteplici varianti: ho sentito parlare ad esempio di "artlab", "musiclab", "designlab" e "greenfablab". Sono inoltre numerose le iniziative nate con lo scopo di avvicinare la gente comune alle tecnologie: dai labcafé agli educationlab.

Le applicazioni sono le più svariate e spesso dipendono dal territorio che ospita il laboratorio: in Ghana ad esempio ci si concentra sulla realizzazione di pannelli solari per la produzione di energia elettrica, cercando in tal modo di risolvere e colmare un grave divario tecnologico del paese. Si spazia inoltre dalla moda al design, dalla didattica al settore medicale con la realizzazione di protesi per disabili. I fablab sono spesso corredati da spazi destinati al coworking dove operatori e utenti possono scambiare idee, informazioni e competenze. Quest'ottica è alla base di una delle possibili modalità di accesso: l'accesso con scambio che consiste nella possibilità di utilizzare le attrezzature del fablab in cambio di una consulenza o prestazione nelle materie di propria specializzazione.

La mia settimana giapponese si è conclusa con la visita alla Roland DG Corporation, importante azienda che produce periferiche per la comunicazione visiva nata dalla Roland (quella nota per gli strumenti musicali). Un superveloce shinkansen mi ha portato in circa un'ora e mezza nel suo quartier generale, a Hamamatsu, dove ho potuto assistere ai metodi di produzione aziendali basati su un assemblaggio dei pezzi guidato da video-tutorial che scorrono davanti agli occhi degli operai. Forse un po' spersonalizzante, ma sicuramente efficiente!


In questo breve periodo che ci separa dalla Maker Faire di Roma, in programma dal 3 al 6 ottobre a cui parteciperà anche Sardegna Ricerche, si cercherà di realizzare una sintesi tra i vari suggerimenti raccolti durante l'estate e le nuove opportunità delineatesi durante il Fab9. A breve nuovi aggiornamenti sullo stato dell'arte!

Cerimonia di inaugurazione del Fab9Home server con sistema applicativo AndroidStampante di etichetteMiniature di mobiliUn esempio di lavorazione con laser cutterDue stampanti 3DForestry project