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Edilana, l'innovazione arriva dalla natura

Lana grezza dentro un cesto in vimini 
11.11.2013
Il Good Energy Award 2013, riconoscimento dedicato alle aziende che operano nel settore delle rinnovabili, e il premio UE 2013 per il miglior prodotto carbon-free tra gli isolanti naturali, sono solo gli ultimi riconoscimenti di un'ampia serie di premi ricevuti negli ultimi anni da Edilana, azienda sarda fondata da Daniela Ducato.

Oltre a questi, l'imprenditrice sarda ha ricevuto altri importanti riconoscimenti: lo scorso marzo ha vinto il Premio internazionale Donna per l'Ambiente 2013 Mimosa d'Oro, riconoscimento dedicato alle donne che si sono distinte per la salvaguardia del pianeta e che è stato consegnato negli anni scorsi a personalità come l'attivista indiana Vandana Shiva, l'astrofisica Margherita Hack e la giornalista di Report Milena Gabanelli. Nel 2011 è stata giudicata la migliore donna italiana innovatrice con l'attribuzione del premio Sette Green Award del Corriere della Sera, mentre lo scorso anno è stata Donna Sarda Lioness club Cagliari.

Daniela ha fondato Edilana nel 2008 a Guspini (Medio Campidano), azienda e prodotto al tempo stesso. Edilana infatti è una linea di materiali per la bioedilizia in pura lana di pecora sarda, un'industria a km zero che certifica i suoi prodotti contenenti il 100% di fibre naturali di pura lana vergine. Oltre al suo ruolo di imprenditrice, Daniela Ducato è alla guida di "Casa Verde Co2.0", polo edilizio di 72 aziende di cui quaranta localizzate in Sardegna, che realizza prodotti per la bioedilizia utilizzando come materie prime gli scarti provenienti da altri settori produttivi, come ad esempio la pastorizia. L'abbiamo incontrata per rivolgerle alcune domande sui temi dell'impresa, della green economy e dell'innovazione.

È difficile per una donna fare impresa?
Dipende dalla tipologia di impresa e dalla modalità organizzativa. Spesso la donna si trova a gestire due imprese: quella del lavoro e quella familiare. È complicato per me riuscire a conciliare i tempi di moglie, di madre e di lavoratrice. Inoltre come donna produttrice di materiali per la bioedilizia (settore al 92% maschile) sento molto elevata la soglia di pregiudizio e di ostilità. Si tratta di sentimenti inconsci e connaturati a molti, uomini e donne, ma di sicuro saranno superati in futuro. Un futuro che non riuscirò a vedere, ma che contribuisco a determinare per le donne e per gli uomini che verranno.

Secondo lei la green economy può contribuire a risolvere la situazione di crisi economica in cui si trova la Sardegna?
Non riesco a risponderle in quanto al momento la green economy non è un settore specifico. Ogni cosa è dipinta di green. Oggi tutto viene definito ecosostenibile (a parole) ma nei fatti non lo è. In nome dell’ecologia tutto diventa possibile e giustificabile, anche sprecare può essere sostenibile l'importante è farlo green. Così diventa virtuosa normalità spendere denari pubblici per finte innovazioni verdi, ricerche obsolete, progetti ecofurbi: fotocopie sbiadite dell'esistente. Non sarà il tasso più o meno elevato di green a risolvere la crisi, ma il valore che sapremo dare all'intelligenza, quindi alla capacità di riconoscere e attribuire merito alle innovazioni, quelle vere e autentiche. Il green taroccato è il motivo dominante di oggi: progetti, prodotti, eventi, siti, fiere di ogni tipo, bancarelle di sostenibilità. Troppa green economy è dominata dal denaro e dalle appartenenze. Quando a dominare saranno invece le competenze, i beni relazionali, il rigore scientifico, la tracciabilità economica delle risorse pubbliche con la dichiarazione in etichetta di costi e benefici, allora potrò rispondere alla sua domanda.

Ho letto che insieme ad altre aziende Edilana ha recentemente lanciato al Made Expo di Milano, all'interno dello Smart Village, la Livingbox, una casa sostenibile. Può descrivere il progetto?
Livingbox è un progetto di Edilportale su concept dell'Università di Trento che consiste nell'evoluzione della Diogene di Renzo Piano. I prodotti Edilana sono stati scelti per offrire la massima efficienza termica e acustica all'edificio, hanno anche la funzione di azzeratori di CO2 e la capacità di disinquinare l'ambiente da sostanze tossiche presenti negli edifici come chetoni e aldeidi, restituendo aria pulita.

Cosa vuol dire per lei innovare?
Credo al lavoro di squadra con le persone giuste e svolto in modo multidisciplinare in costante ascolto con il territorio inteso come comunità globale. Con il polo produttivo per la bioedilizia "La Casa Verde CO2.0" collaborano non solo architetti e ingegneri di ogni settore, ma anche matematici, fisici, urbanisti, geologi, agronomi, naturalisti, musicisti, giocolieri, esperti di arte, letteratura, filosofia, gastronomia, cinema, ed ancora contadini, allevatori, apicoltori, pescatori, panettieri, sportivi. Per me questa è innovazione.

Link utili
Edilana

Sara Palmas
Redattrice