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I dati aperti in Italia

Immagine sul concetto di open data 
06.03.2014
Secondo Wikipedia la definizione di dati aperti (traduzione del termine anglosassone open data) si riferisce ad alcune tipologie di dati, privi di brevetti o restrizioni all'utilizzo o alla riproduzione (a volte resta l'obbligo di citazione della fonte), che sono accessibili a tutti.

Secondo i sostenitori dell'Open Data, le informazioni prodotte dalla pubblica amministrazione dovrebbero essere aperte, così come quelle relative ai dati ambientali, cartografici, meteorologici e scientifici. I dati dovrebbero essere trattati come beni comuni, la loro disponibilità senza limiti e restrizioni ha infatti notevoli risvolti positivi, tra i quali una maggiore efficienza della ricerca.

Sul sito del governo italiano, a fine febbraio, sono stati pubblicati i dati relativi agli open data in Italia, rilevazione che viene aggiornata mensilmente. Nel nostro paese sono disponibili poco più di 9500 dataset (gruppi omogenei di dati) rilasciati in formato aperto, suddivisi abbastanza equamente tra amministrazione centrale, regioni, province e comuni. Le università invece mettono in media a disposizione una quantità inferiore di dati.

Tra gli enti centrali, quello che fornisce il maggior numero di dataset è l'ISTAT (Istituto nazionale di statistica), con 700, seguito dall'INPS (531) e dal CNR (240). Tra i Comuni il primo è Roma (644), seguito da Albano Laziale (557), poi Bologna (533) e, a poca distanza, Firenze (520). Tra le province spicca Lodi (148) e ben distanziata Firenze (116). Tutte le altre si fermano alla doppia cifra. Se analizziamo le regioni, Lombardia e Trentino Alto Adige sono ai primi posti (rispettivamente 696 e 624), seguite da Piemonte (463) e quindi dalla Sardegna (334).

Analizzando in dettaglio la Sardegna, troviamo che quattro amministrazioni condividono i propri dati, per un totale di 358 dataset. La maggior parte dei dati sono forniti dalla Regione (334), mentre i comuni di Cagliari e Sestu forniscono rispettivamente 11 e 10 gruppi di dati. Infine la Provincia di Oristano mette a disposizione 3 dataset.

Per quanto riguarda le licenze d'uso, la più utilizzata è la Creative Commons con attribuzione (CC-by), ossia quella in cui bisogna citare l'autore o la fonte dei dati, usata in 5.016 dataset rilasciati da 34 amministrazioni. La Italian Open Data License (IODL) v. 2.0, che non impone all'utente l'obbligo di distribuire opere derivate dai dati con la medesima licenza applicata ai dati stessi, è usata invece in 55 amministrazioni per un totale di 2983 set di dati.

Per visualizzare l'infografica a grandezza naturale è sufficiente cliccare sull'immagine.

La situazione degli open data in Italia