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RICERCA E SVILUPPO TECNOLOGICO IN SARDEGNA
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Insight: imprenditori si diventa!

Edificio 2 del Parco tecnologico (Pula) 
16.02.2015
Nel parco naturale di Pula (CA), presso la sede di Sardegna Ricerche, 40 team di imprenditori startup stanno attraversando, tappa dopo tappa, un intenso percorso di sviluppo imprenditoriale. Si chiama Insight: Percorso di Validazione dall'Idea al Business Model, e loro, gli imprenditori, sono gli Insighters.

Imprenditori non si nasce, si diventa
Il percorso varcherà, questa settimana, la sua sesta tappa. Inaugurato dallo Sportello Startup di Sardegna Ricerche lo scorso 3 dicembre 2014, Insight mette al centro gli imprenditori e la loro capacità di apprendere: li guida attraverso un percorso strutturato di formazione e applicazione di nuovi metodi, processi e strumenti per governare la prima fase di vita - l'anno zero - di un progetto imprenditoriale innovativo. L'obiettivo è altissimo: imparare a gestire il rischio e assicurarsi maggiori possibilità di successo.

Lean Startup: innovare di più e rischiare di meno
Validare significa verificare in modo sperimentale le ipotesi più rischiose alla base di un progetto imprenditoriale innovativo, quindi del suo modello di business, prima che sia troppo tardi. Il Metodo Lean Startup e il processo di Customer Development - alla base dell'approccio di Insight - guidano passo dopo passo questo processo di validazione in modo che i progressi di ciascuna startup siano misurabili e oggettivabili.

Matteo Floris (bioinformatico) e Ricardo Medda (ingegnere elettronico) stanno sviluppando Mimesis, uno strumento di computer aided drug design, per aiutare i ricercatori a scoprire più velocemente nuovi composti bioattivi: "Finalmente abbiamo a che fare con elementi misurabili, inquadrabili, comprensibili. Il concetto particolarmente illuminante è quello della misurabilità di cose che altrimenti sarebbero sfuggenti: l'avere cioè criteri oggettivi per valutare le nostre convinzioni, per capire se sono centrate o meno".

La causa principale dell'alto fallimento dei progetti imprenditoriali è il mancato riconoscimento, da parte dell'imprenditore, di un bisogno reale da soddisfare, veramente sentito dalle persone.

"Fare tecnologia è molto più semplice che comprendere cosa c'è nella testa della gente! Questo percorso sconfigge la frustrazione del non-so", dice Fabio Loche, che riconosce in sé la necessità di integrare la tempra dell'inventore con le qualità dell'imprenditore: la missione di quest'ultimo è servire un mercato, non produrre innovazioni fini a sé stesse. Aggiunge: "Sono partito dall'amore verso il mio prodotto, adesso il mio obiettivo è risolvere un problema per le persone".

Se non ci si identifica completamente con questo obiettivo, tutti i passi successivi sono infondati e inutilmente rischiosi. Per questo gli Insighters si sono lanciati "out of the building", oltre le proprie zone di comfort, incontrando prima di tutto i propri potenziali clienti ed esplorando insieme a loro i problemi, la loro lingua, i loro luoghi.

Come Valeria e Sara Castellino, che con Promupped vogliono aiutare il commercio locale ad aumentare le vendite ed emanciparsi dall'oligarchia del web-couponing, e hanno investito le loro prime settimane a parlare con i commercianti della provincia di Cagliari. Solo adesso stanno passando alla verifica della bontà della soluzione che hanno in mente di offrire, e al progetto della stessa.

Design thinking
Per affrontare questo passaggio, gli Insighters lo scorso gennaio hanno imparato a osservare la loro offerta futura dal punto di vista dell'utente finale, progettandone prima di tutto l'esperienza e tutti i suoi preziosissimi snodi. Ambasciatrice del Design Thinking è stata Daniela Selloni, del dipartimento di Design del Politecnico di Milano, che ha guidato un seminario applicativo di due intensissimi giorni su progettazione user-centered, prototipazione e tecniche di design partecipato.

Social Media Marketing per startup
Una delle sfide maggiori per un imprenditore che vuole conoscere e soddisfare il proprio mercato con un'offerta che fino a ieri non esisteva è raggiungere i primi clienti, ascoltarli, dialogare con essi, e crescere con essi. Il web e i social media sono canali preferenziali a questo scopo: Leonardo Bellini, di Digital Marketing Lab, ha condiviso con gli Insighters 2 giorni esplosivi in cui abbiamo capito, tra le altre cose, come progettare in pratica una campagna sui diversi social, come leggere google analytics, come costruire un conversion funnel attraverso una landing page (quel processo si progressivo avvicinamento ai clienti che valida l'effettivo e attivo interesse nei confronti della propria offerta).

In queste ore i team alle prese con progetti digitali stanno proprio lavorando al lancio delle loro Landing Page, per molti un vero debutto sul web. Il team di Breathly - "Il maggiordomo del respiro" - vuole verificare l'interesse nei confronti di un servizio di monitoraggio della qualità del proprio alito, che si dovrebbe snodare tra un dispositivo portatile e un'app.

Un linguaggio nuovo, tanti nuovi significati
Minimum Viable Product, Problem-solution fit, Discovery, Burn rate, Metriche e Innovation Accounting… un vocabolario per molti inedito, ricco di nuovi significati che si possono toccare con mano non appena li si applica al proprio progetto imprenditoriale. Una startup non è una versione in piccolo di un'azienda, è un'organizzazione: i vecchi metodi manageriali non funzionano e l'assenza di un metodo non è la soluzione. L'intuito dell'imprenditore si integra con una nuova forma di management rigorosa, disciplinata, che si può imparare e può essere insegnata.

"Quello che mi piace di quest'approccio è che mette al centro l'imprenditore e la sua visione", dice Andrea Piras, di Sporthub, un servizio two-sided, che vuole liberare lo sport dagli orari delle palestre, mettendo in comunicazione liberi sportivi con personal trainer flessibili.

Benedetta De Magistris e Alberto Piras, di Brave Potions, impegnati a portare sul mercato soluzioni per migliorare l'esperienza medica dei bambini, fanno la spola tra Roma (Enlabs) e Pula (Insight), cercando di trarre il maggior vantaggio dalla combinazione dei due formati di accelerazione: "Crediamo che Insight sia molto utile per acquisire un approccio sperimentale alla validazione ed evitare di ritrovarti ad un punto in cui non riesci ad andare avanti perchè ti mancano le basi, perchè non hai verificato le cose fondamentali".

Community
Il confronto peer-to-peer tra gli Insighters è parte integrante dell'esperienza di apprendimento. Avviene tanto online - in una community dedicata - quanto offline, nelle occasioni in cui la classe si riunisce bisettimanalmente. Il mix di progetti è notevole, e la lingua non è solo digitale: IShop per esempio ha proprio l'obiettivo di stabilire un ponte fisico tra e-commerce e quel grande segmento di popolazione che ancora non vi accede. Boris Serra e Stefania Iattarelli stanno lavorando ad uno snack innovativo a base di … zucchine! Sono le Zhips, più gustose e leggere delle classiche patatine, e fritte con olio buono (dopo il pecorino senza colesterolo, la Sardegna continua a fondere tecnologia e tradizione a beneficio del mangiar nuovo e bene).

Le innovazioni non si fermano qui: Marcello Desole, di GeaHabitat, sta addirittura lavorando ad un nuovo modello abitativo per il clima mediterraneo, sostenibile e accessibile. GeaHabitat rende possibile quello che molti giovani considerano una opportunità lontana: vivere in autonomia ed armonia, con la natura e con gli altri, contando sulle proprie risorse.

Insight non è un percorso facile: ogni settimana ci sono cose completamente nuove da imparare, che spalancano agli imprenditori interi universi di conoscenze e competenze necessari per governare un progetto imprenditoriale startup. Ma chi l'ha detto che sarebbe stato facile?

Pier Luigi Lai sta lavorando - con DidaBook - alla progettazione di strumenti di apprendimento esperienziale delle materie scientifiche, per aiutare gli insegnanti a coinvolgere la propria classe anche fuori dai classici laboratori (che molto spesso scarseggiano). Ironizza: "Questo corso è come il Liceo Classico: dopo puoi fare di tutto!", e aggiunge: "Certo sono tutte cose nuove e difficili da applicare. Ma fare un'azienda non è una cosa facile!"

Nel corso dei prossimi post vi terremo aggiornati sui progressi di ciascun progetto, perché se è vero che gli Insighters sono al centro di tutto, allora saranno le loro storie a parlare.

Irene Cassarino - The Doers
The Doers è il nome della coppia di esperti che segue i team di lavoro che partecipano al programma "Percorso di Validazione dall'Idea al Business Model".

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