Logo Regione Autonoma della Sardegna
RICERCA E SVILUPPO TECNOLOGICO IN SARDEGNA
sardegnaricerche...  ›  ...  ›  agenda  ›  archimede webzine  ›  video  ›  cannabis: veleno e medicamento

Cannabis: veleno e medicamento

 
06.03.2006
La storia del rapporto tra l'uomo e la Cannabis è una storia caratterizzata da un'alternanza di devote esaltazioni delle proprietà dei principi attivi estratti dalla pianta e di categoriche messe al bando della stessa. Il più antico testo conosciuto, dove vengono elencati possibili usi della cannabis in campo medico, è un trattato cinese di Farmacologia del 2737 a.C. La cannabis è stata per lungo tempo utilizzata dalla medicina popolare in tutto il mondo orientale e persino Discoride, medico di Nerone, nel suo codice Anicia Juliana (512 d.C.), ne elenca le proprietà farmacologiche e gli impieghi terapeutici, riportando anche il primo disegno botanico della pianta.

Solo a partire dagli anni Sessanta e Settanta la marijuana ha conosciuto un consumo di massa, soprattutto tra i giovani. Benché la marijuana non provochi dipendenza fisica e astinenza acutamente, i consumatori abituali sembrano, comunque, sviluppare una forma di dipendenza psicologica. Gli effetti della marijuana consistono in un senso di reattività, leggerezza ed euforia con alterazioni nella percezione del tempo, dello spazio e della propria dimensione corporea. "Vi si apriranno gli spazi dell'infinito, vi muoverete libero, con il cuore e la mente sgombri, nel regno di fantasticheria" scriveva Dumas ne "Il conte di Montecristo".

Gli effetti negativi includono stato confusionale, reazioni di panico, ansietà, paura, senso d'inutilità e perdita dell'autocontrollo. L'assunzione di marijuana sembra inoltre influire negativamente sulla capacità di comprendere testi scritti, di esprimersi oralmente, di risolvere problemi teorici, sulla memoria e sui tempi di reazione.
Mai come negli ultimi anni si sono accumulate conoscenze tanto importanti ed in una successione così tumultuosa, nel campo delle farmacodipendenze, come nel caso dei cannabinoidi: dalla scoperta e caratterizzazione dei recettori cerebrali (CB1) e periferici (CB2), all'identificazione dei cannabinoidi endogeni (anandamide), sino alla messa a punto di una linea di farmaci agonisti ed antagonisti recettoriali.

Ultimamente, nonostante l'acceso dibattito nei paesi del mondo occidentale, sulla depenalizzazione/legalizzazione delle cosiddette droghe leggere, l'uso terapeutico dei derivati della cannabis sta vivendo un globale processo di rivalutazione. Le indicazioni terapeutiche per cui vengono attualmente studiati i cannabinoidi sono numerose. Sono in fase di studio clinico cannabinoidi per il trattamento del dolore, dell'obesità, della nausea, dei disturbi alimentari, per il trattamento delle dipendenze da nicotina e da alcol, e per numerosi altri disturbi, come ad esempio: artrite reumatoide, glaucoma, morbo di Crohn, cancro, emicrania e sclerosi multipla. Si può quindi affermare che, sia la domanda da parte degli scienziati, che l'interesse delle case farmaceutiche per tale tipologia di farmaci è elevato e che gli investimenti in ricerca e sviluppo sono in costante aumento.

Fra le tante proprietà dei cannabinoidi ci soffermiamo in particolare su quelle antidolorifiche dimostrate in vari modelli animali, usando stimoli termici, chimici, meccanici, e viscerali. Il sistema dei recettori ai cannabinoidi aumenta la sua attività in risposta a stimoli dolorosi. Gli endocannabinoidi modulano la soglia basale del dolore, e la ridotta attività del sistema cannabinoide provoca di converso una maggior risposta agli stimoli dolorosi, (iperalgesia). E' dimostrato che il cannabinoide endogeno anandamide svolge un ruolo centrale nella soppressione del dolore. I recettori dei cannabinoidi sono distribuiti nel Sistema Nervoso Centrale in numerose aree deputate al controllo del dolore.

Gli studi di Pharmaness
Gli estratti di cannabis per la terapia del dolore
La Neuroscienze Pharmaness ha condotto degli studi, in collaborazione con gruppi olandesi, inglesi e tedeschi, sulla caratterizzazione farmacologica e molecolare di estratti di piante di cannabis sativa selezionate geneticamente in modo da evitare il loro potenziale d'abuso e favorirne esclusivamente le applicazioni medico-terapeutiche.

Malgrado gli estratti naturali di cannabis siano utilizzati da secoli nelle varie medicine tradizionali, solo negli ultimi anni sono stati condotti studi con criteri scientifici su di essi. Gli estratti che abbiamo utilizzato sono standardizzati il che significa che in essi si è stabilita con esattezza la percentuale di delta-9 tetraidrocannabinolo (delta-9 THC), il principale principio psicoattivo della marijuana e degli altri principi attivi presenti. L'impatto offerto dalla garanzia della titolazione degli estratti standardizzati si riflette sulla significatività degli studi.

Tra i diversi estratti standardizzati ne abbiamo identificati tre che possiedono delle proprietà analgesiche superiori al delta-9 THC e che hanno dimostrato di agire selettivamente sul sistema cannabinoidergico. Due di questi estratti sono particolarmente interessanti dal punto di vista clinico perché hanno una bassa propensione ad indurre tolleranza agli effetti analgesici, quando confrontati con il delta-9 THC. Nel corso del progetto di ricerca, inoltre, sono stati sviluppati dei formulati che permettono una più rapida insorgenza degli effetti analgesici indotti dal delta-9 THC e dagli estratti di Cannabis sativa.

Diversi laboratori sembrano ora estremamente interessati nell'apprendere le informazioni e le esperienze della medicina tradizionale e avvalendosi di queste nozioni, potranno fornire un rilevante contributo alla scoperta dei meccanismi d'azione della Cannabis ed alla definizione di una farmacoterapia efficace. Tali estratti infatti potrebbero potenzialmente rappresentare dei nuovi farmaci da utilizzare nella terapia del dolore.

Maria Antonietta Casu
Ricercatrice Neuroscienze Pharmaness


Biografia
Maria Antonietta Casu
Laurea in scienze biologiche all'Università di Cagliari, dottorato di ricerca in Neuroscienze presso il dipartimento di Neuroscienze, Università di Cagliari. Esperienze post-dottorato presso la Rhone-Poulenc Rorer (attuale Sanofi-Aventis), Parigi; lo Scripps Research Institute, San Diego, California, e presso la McGill University, Montreal, Canada. E' ricercatrice presso la Neuroscienze Pharmaness dal 2000.