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RICERCA E SVILUPPO TECNOLOGICO IN SARDEGNA
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Progetto cluster - Utilizzo scarti industriali e materie prime secondarie

Soggetto attuatore
Sardegna Ricerche

Descrizione

Nella zona Industriale di Portoscuso, così come in altre zone industriali della Sardegna, vengono prodotti rilevanti quantitativi di residui dei processi di lavorazione, che in generale costituiscono un grave problema ambientale e un costo significativo per il loro invio a discarica.
Si possono citare, come esempi più rilevanti:
1. i fanghi rossi residui della lavorazione della bauxite;
2. i residui dei processi estrattivi di piombo e zinco;
3. le scorie e i resti delle celle di elettrolisi dell'alluminio;
4. i gessi e le ceneri prodotte dalle centrali elettriche.
Le aziende che producono i residui in genere sono più interessate a ridurre la quantità di residui, se questa riduzione ha un effetto positivo sui costi di produzione non dedicano in genere grandi sforzi di ricerca per studiare la trasformazione dei residui stessi in prodotti, o in materie prime secondarie utilizzabili in altri processi produttivi.
Sono già state intraprese ricerche, in alcuni casi anche arrivando ad una prima fase di industrializzazione, per trasformare tali residui in prodotti utilizzabili, ma esiste una vasta area di ricerca applicata in cui operare sia per estendere le possibili applicazioni, sia per individuarne di nuove. Si possono citare come esempi di tecnologie in fase di avvio, la tecnologia BAUXSOL di trasformazione dei fanghi rossi residui della bauxite, e la inertizzazione dei residui dei processi di estrazione al fine di produrre materiali inerti da usare nelle costruzioni stradali. Peraltro nella stessa zona esistono numerosissimi siti ex-minerari, con estesi fenomeni di inquinamento che necessitano di operazioni di bonifica dei suoli e delle acque, che continuano ad essere contaminate da metalli rilasciati dai residui minerari.

Obiettivi
Sardegna Ricerche intende favorire la formazione della massa critica di risorse e conoscenze che consenta alle imprese operanti nel settore di riferimento di:
1. acquisire know-how specifico sugli strumenti e sulle tecniche pratiche di utilizzo degli scarti e residui di lavorazione;
2. mettere a punto una tecnologia finalizzata al riprocessamento di scarti industriali provenienti da cicli minerari o metallurgici in combinazione con altri rifiuti o scarti per l'ottenimento di materie seconde, di totale compatibilità ambientale anche nel lungo periodo;
3. sperimentare nuove idee applicative e analizzare le potenzialità del modello di business esistente.

Risultati attesi
Il progetto consentirà alle imprese interessate l'apprendimento e l'accrescimento delle competenze necessarie per l'ideazione e la realizzazione di applicazioni innovative atte a:
1. definire le possibilità di riutilizzo di tali materiali, anche in miscele con compost o residui vegetali, nella lotta alla desertificazione;
2. definire barriere filtranti che depurino le acque inquinate, basate su tali materiali;
3. valutare economicamente il processo sperimentato e sua applicabilità su scala industriale;
4. studiare possibili tecnologie di reimpiego, comprese le tecniche di introduzione nei suoli (ad esempio mediante sistemi ad altissima pressione);
5. studiare i meccanismi di riutilizzo come materiali di riempimento delle cavità minerarie, soprattutto ai fini di un impiego sicuro nel tempo;
6. ridurre i volumi di scarti veicolati a discarica e, di conseguenza, diminuire l’impatto ambientale sul territorio;
7. realizzare una Piattaforma Polifunzionale di Trattamento presso i nuclei di produzione industriale, in grado di processare tutte le tipologie di scarti prodotti.

Finanziamenti
Fondi Sardegna Ricerche.