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Fisica, Dna e archeologia in scena a Pula

 
Martedì 24 luglio, per il settimo appuntamento della manifestazione, la serata di Pula è stata animata da un evento di scienza dal vivo, che ha coinvolto ragazzi e adulti in divertenti esperimenti di fisica, e da un seminario sulle applicazioni degli studi di genetica in archeologia.

Ramon Pilia ha allestito un laboratorio di fisica all'aperto a casa Frau, dove il pubblico ha potuto assistere ad esperienze spettacolari realizzate con materiali semplici e facilmente reperibili: un bidone pieno d'acqua che consuma una sigaretta accesa, una bottiglia di plastica che si comporta come un razzo, una lampadina che si accende nel forno a microonde e un uovo sodo risucchiato in una bottiglia da una candela accesa. Lo scienziato ha utilizzato lo stupore provocato negli spettatori per accendere la curiosità e poter così parlare di leggi fisiche in modo leggero e divertente.

Nella seconda parte della serata si è parlato dell'applicazione dello studio del DNA all'archeologia, con il biologo Massimiliano Orsini e l'archeologo Jacopo Bonetto. La biologia molecolare, infatti, attraverso l'analisi dei resti umani, animali e di microrganismi come i batteri, che si trovano tra i reperti degli scavi, può fornire informazioni preziose agli archeologi. Grazie a questo tipo di indagini si può sapere di più sull'origine, la struttura e gli spostamenti di una popolazione del passato, sul tipo di allevamenti animali o le coltivazioni, e quindi sul tenore di vita, e inoltre avere conferma sulle datazioni effettuate con altre metodiche. In conclusione gli oratori hanno ragionato sul tipo di esami che potrebbero essere effettuati in futuro sui reperti emersi dagli scavi di Nora.

Giovedì 26 luglio l'ultima serata in programma: alle 21.30, al Museo Patroni il seminario "Linguistica e genetica: un connubio possibile?", di Ignazio Putzu e Nicoletta Puddu dell'Università di Cagliari.

Giuliana Brunetti
CRS4