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Contenuti digitali: audio, video, musica e tecnologia

 
Si è tenuto presso il T Hotel di Cagliari il seminario organizzato da Sardegna Ricerche "Contenuti Digitali: audio, video, musica e tecnologia". I lavori coordinati da Carlo Massarini hanno messo in luce i problemi normativi legati alla libera circolazione dei contenuti digitali e ha esaminato nuovi possibili scenari di mercato per le imprese che operano in questo settore. Hanno partecipato al seminario professionisti provenienti da diversi contesti economici legati alle nuove tecnologie digitali: Andrea Rosi (Sony BMG), Stefano Lieto (Nokia), Davide Bennato (Università La Sapienza Roma), Leonardo Chiariglione (Dmin.it), Deborah De Angelis (Studio legale DDA), Cristina Mussinelli (Associazione Italiana Editori) e Davide D'Atri (Beatpick).

Lo sviluppo dei contenuti digitali e delle tecnologie collegate hanno colto impreparate le grandi industrie che operano in questo settore (musica, software e videogames). L'industria musicale in particolare ha reagito in un primo momento con diffidenza e con una rigida barriera nei confronti di queste tecnologie. La risposta a questa rigidità è stata l’applicazione di leggi in tema di diritto d'autore ad un mondo, quello dei contenuti digitali, la cui forza risiede nella possibilità di duplicare e possibilmente condividere questi contenuti. Limitare queste due finalità è difficile e le politiche comunitarie che hanno scelto di percorrere questa strada hanno avuto poca fortuna. Da più parti arriva sempre più pressante, la richiesta di un superamento del concetto di Digital Rights Management per arrivare ad una forma più leggera del diritto d'autore.

Alcuni economisti ritengono che in futuro verrà superato il concetto di proprietà nel senso che le persone avranno interesse ad accedere a determinati contenuti piuttosto che possederli. Questa previsione, se confermata nel tempo, potrebbe spingere le grandi imprese a superare tutti gli stadi intermedi della filiera produttore-consumatore, per offrire, sul mercato, prodotti (ad esempio un cellulare) che diano la possibilità all'acquirente di poter accedere a diversi servizi (come ad esempio musica gratuita o altri contenuti digitali), fruibili attraverso specifiche piattaforme strutturate dallo stesso produttore.

Tuttavia oggi il concetto di DRM non è ancora stato abbandonato e servirà una presa di coscienza dei governi e delle grandi imprese per arrivare a forme più moderne di regolamentazione dell'accesso e della circolazione dei contenuti digitali.

Gianluca Cogoni
Tirocinante RES di Sardegna Ricerche

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