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Impianti sperimentali - Progetto Solare Termodinamico

Impianto
Parco Solare Sperimentale di Ottana
Il Parco Solare Sperimentale di Ottana, realizzato dall'Ente Acque della Sardegna (ENAS), è costituito da un impianto solare termodinamico (CSP) dotato di accumulo termico diretto a doppio serbatoio con una capacità di circa 15 MWh e da un impianto fotovoltaico a concentrazione (CPV) con inseguitori biassiali di circa 400 kWe integrato con accumulo elettrochimico al Sodio-Cloruri di Nickel con capacità di circa 450 kWh e una potenza massima di 300 kW. I due impianti operano in maniera sinergica al fine di realizzare, grazie a un'innovativa strategia di controllo ottimo, profili programmati di produzione ed immissione in rete dell'energia elettrica.

Il campo solare dell'impianto CSP ha una superficie captante di circa 8700 m2, è basato sulla tecnologia dei collettori lineari di Fresnel e utilizza come fluido termovettore olio diatermico. La sezione di generazione elettrica è costituita da una turbina a ciclo Rankine organico (ORC) avente una potenza elettrica netta di circa 600 kW che viene raffreddato mediante un sistema di refrigerazione a secco.

La sperimentazione sull'impianto sarà condotta da Sardegna Ricerche con la collaborazione dell'Università di Cagliari. Al termine della fase sperimentale, l'impianto verrà gestito da ENAS e contribuirà a coprire una quota dei consumi elettrici dell'ente. Attualmente l'impianto si trova in fase di commissioning e si prevede che la consegna dei lavori avverrà entro aprile 2017.

Impianto Solare Sperimentale di Villacidro
Il progetto per la costruzione dell'impianto Solare Sperimentale di Villacidro da realizzare presso il Consorzio Industriale Provinciale del Medio Campidano-Villacidro, prevede l'integrazione di un impianto solare termodinamico con un sistema di accumulo termico diretto operante secondo il principio del termoclino con una capacità di 15 MWh e di un sistema di accumulo elettrochimico basato sulla tecnologia al vanadio a circolazione di elettrolita (Batterie Vanadium-Redox, VRB) con una potenza di 250 kW ed una capacità di 500 kWh. L'impianto secondo il progetto risulta integrato in una micro-rete elettrica che include anche i carichi elettrici dell'impianto di trattamento dei rifiuti del Consorzio Industriale e i due cogeneratori esistenti da 1 MWe alimentati dal biogas prodotto nell'impianto di digestione anaerobica e nella discarica.

Il campo solare dell'impianto CSP ha una superficie captante di circa 11000 m2, è basato sulla tecnologia dei collettori lineari di Fresnel e utilizza come fluido termovettore olio diatermico. La sezione di generazione elettrica è costituita da una turbina a ciclo Rankine organico (ORC) avente una potenza elettrica netta di circa 600 kW raffreddato mediante un sistema di refrigerazione a secco.

La realizzazione della micro-rete, basata sull'integrazione dell'impianto solare termodinamico con gli impianti esistenti e sull'utilizzo di un sistema di accumulo elettrochimico totalmente asservito alla micro-rete, consentirebbe al Consorzio di alimentare l'impianto di trattamento dei rifiuti interamente attraverso fonti di energia rinnovabili, di minimizzare nel contempo l'impatto degli impianti sulla rete elettrica di distribuzione e di immettere in rete energia elettrica con profili di potenza controllati. L'attuazione dell'intervento si è fermata alla sola fase progettuale e qualora la sperimentazione sull'impianto dovesse proseguire, questa verrà condotta da Sardegna Ricerche con la collaborazione dell'Università di Cagliari, e al termine, l'impianto sarà gestito dal Consorzio Industriale del Medio Campidano-Villacidro e contribuirà alla riduzione dei costi per il conferimento dei rifiuti all'impianto di trattamento.

Impianto Solare Sperimentale di Tortolì
L'impianto Solare Sperimentale di Tortolì, la cui realizzazione era in capo al Consorzio Industriale Provinciale dell'Ogliastra, aveva come obiettivo specifico quello di sperimentare la fattibilità e la gestione di un sistema di produzione energetica da fonte solare che integri la tecnologia del solare termodinamico a concentrazione di piccola taglia (potenza elettrica di circa 600 kW) con una utenza termica di taglia significativa (potenza termica di circa 850 kW). Nel caso specifico, l'integrazione tra i due impianti sarebbe stata realizzata mediante l'utilizzo di una parte dell'energia termica recuperata in uscita dall'ORC per disidratare i fanghi precedentemente ispessiti derivanti dalla depurazione delle acque reflue civili. Durante l'attuazione dell'intervento in progetto sono emerse problematiche che hanno creato forti ritardi sul cronoprogramma e la rinuncia del Consorzio alla realizzazione dell'opera.