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Le strategie della Regione Sardegna nel settore dell'energia

Pala eolica in un campo di colza 
La disponibilità di fonti di energia determina la struttura del sistema energetico di un paese e influenza fortemente il suo livello di sviluppo economico, produttivo e sociale. Le fonti di energia possono essere suddivise in due grandi gruppi: le fonti energetiche non rinnovabili, tra cui le fonti fossili (carbone, petrolio, gas naturale) e quelle nucleari, e le fonti energetiche rinnovabili quali il sole, il vento, il calore della terra, l'acqua e le biomasse. Non esistono fonti di energia ideali sotto tutti i punti di vista, ma a ciascuna sono associati vantaggi e svantaggi.

Allo stato attuale, le fonti fossili soddisfano circa l'80% del fabbisogno mondiale di energia primaria e, secondo le stime dell'International Energy Agency (World Energy Outlook 2006), tale incidenza è destinata a restare pressochè invariata nei prossimi decenni. Tuttavia, l'utilizzo massiccio delle fonti fossili sta generando, da un lato un grave aumento dei costi delle materie prime e, dall'altro, l'alterazione della concentrazione di gas serra in atmosfera, ritenuta tra le principali cause del riscaldamento globale del pianeta. Per questo motivo è importante promuovere una diversificazione del mix energetico, favorendo un più ampio utilizzo delle fonti rinnovabili e un uso razionale dell'energia, basato su criteri di risparmio ed efficienza energetica.

L'Italia, così come altre nazioni dell'Unione Europea, deve fare i conti con una grave debolezza del sistema energetico, dovuta alla scarsità sul proprio territorio di fonti fossili e di conseguenza alla necessità di importazione di materie prime dall'estero. Questo causa l'insicurezza degli approvvigionamenti e una forte variabilità dei prezzi finali dell'energia elettrica e dei carburanti.
Al fine di migliorare la competitività del sistema energetico nazionale, il Governo ha previsto, negli ultimi anni, forti incentivazioni per la promozione delle fonti di energia rinnovabili e, a lungo termine, la possibilità di un ritorno al nucleare.

A livello regionale, la Sardegna ha varato un proprio piano energetico, ponendosi molteplici obiettivi, tra i quali: assicurare la stabilità e la sicurezza della rete tramite un sensibile rafforzamento delle infrastrutture energetiche, adeguare il sistema energetico al fine di renderlo funzionale all'apparato produttivo regionale, diversificare le fonti energetiche per assicurare un approvvigionamento energetico efficiente, diminuire la dipendenza dai prodotti petroliferi, garantire la compatibilità degli interventi e delle azioni del sistema energetico con la salvaguardia ambientale e armonizzare le strutture delle reti dell'energia.