Innovazione da accelerare, lotta alla dispersione dei fondi e semplificazione burocratica. Sono questi alcuni dei temi al centro del tavolo regionale dei soci APRE della Sardegna coordinato dallo Sportello Ricerca europea di Sardegna Ricerche, da oltre 20 anni socia dell'APRE (Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea).
Il Tavolo, riunito lo scorso 25 settembre alla Manifattura Tabacchi di Cagliari, è stata anche occasione d'incontro e confronto con altri rappresentanti del mondo della ricerca e dell'innovazione del territorio. Lo scopo era quello di creare un teatro di scambio di informazioni ed esperienze sul più vasto programma di Ricerca e Innovazione transnazionale al mondo "Horizon Europe", giunto a un momento importante: a tre anni dal lancio dal Programma, è possibile fare un bilancio di cosa è andato bene e cosa meno.
Si è conclusa lo scorso 28 aprile la consultazione pubblica "Verso il Mid-Term di Horizon Europe" l'iniziativa dell'APRE finalizzata a raccogliere l'opinione della comunità italiana di ricerca e innovazione sull'andamento di Horizon Europe e contribuire alla riflessione e al posizionamento dell'Italia sul futuro del Programma Quadro. Tale importante lavoro porterà alla definizione di un secondo documento, che rappresenterà la posizione ufficiale di APRE e verrà presentato in occasione della sua Conferenza Annuale "Verso un nuovo futuro" dal 14 al 17 novembre.
L'incontro e il dialogo con il direttore generale dell'APRE Marco Falzetti, la direttrice di Sardegna Ricerche Maria Assunta Serra e i principali attori locali della Ricerca e Innovazione è stato pertanto di importanza strategica per rappresentare gli interessi e le specificità della nostra regione.
I principali argomenti affrontati sono stati:
- l'individuazione di strumenti di finanziamento adatti alle micro e PMI innovative;
- la difficoltà di comprendere il concetto di innovazione e il grado di innovatività della propria idea rispetto al contesto globale;
- la necessità di allentare alcuni criteri di partecipazione al programma, e di semplificazione della burocrazia;
- la necessità di combattere contro la dispersione dei vari fondi di finanziamento (a gestione diretta C.E., fondi POR FESR, PON, PNRR etc.) e aumentare le sinergie tra gli stessi e tra i vari livelli di
governance, anche al fine di rendere più appetibili e accessibili i bandi Horizon Europe;
- la mancanza di un sistema normativo e di tempistiche snelle che rendano più attrattivi gli enti di ricerca italiani rispetto a quelli europei, riducendo la cosiddetta fuga dei cervelli;
- politiche e strumenti che consentano di individuare nel territorio idee innovative "distruptive e Deep Tech" e capaci di essere competitive sui mercati internazionali.
Le problematiche emerse durante il dibattito devono essere un punto di partenza per un continuo miglioramento e per individuare strumenti di supporto agli operatori del territorio che siano sempre più personalizzati rispetto alle specificità di ciascuno e consentir loro di accogliere la sfida europea dettata dalla Commissione Europea con il suo programma Horizon Europe nel settennio 2021-2027.
Lo Sportello Ricerca europea di Sardegna Ricerche con il suo ruolo di "centro di competenza regionale" continuerà per tutta la programmazione a esercitare le sue attività di assistenza, supporto e accompagnamento agli attori socio-economici regionali, mettendo in campo tutti gli interventi possibili per stimolare la partecipazione ai programmi di finanziamento oggetto delle sue attività, migliorando la capacità di "scrittura" delle proposte, intervenendo sulla crescita di una diffusa cultura progettuale che metta gli operatori del territorio in grado di esprimere una elevata capacità di concezione, strutturazione e presentazione di un'idea progettuale di successo.
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