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Paola Leone e la materia bianca

 
03.03.2006
Ha iniziato a occuparsi della sindrome di Canavan quasi per caso. Ora Paola Leone (cagliaritana di nascita, newyorkese d'adozione) è la massima autorià di questa malattia rara causata da un difetto genetico che determina accumulo di un metabolita tossico (acido N-acetilaspartico) nella materia bianca del cervello, con gravi conseguenze per il sistema nervoso.

"Ho lavorato per alcuni anni sulla terapia genica applicata al modello animale di Parkinson - spiega Paola Leone - e nel 1995 il mio laboratorio è stato contattato da una coppia con una bimba di 6 mesi cui era stata appena diagnosticato il morbo di Parkinson. Cosi ho cominciato a lavorare su questo, grazie ai finanziamenti della fondazione costituita dai genitori di questa bambina e poi molte altre fondazioni creat da altri genitori in breve tempo."

Ora sta lavorando a quella che è considerata la prima applicazione di un vettore virale per operare il trapianto di geni nel cervello. In cosa consiste? "Si tratta di ingegneria genetica. Il parvovirus adenoassociato viene quasi completamente svuotato dai geni virali e al loro posto noi ci inseriamo il gene terapeutico per questa malattia: il gene delle aspartoacilase. Dopo questo nostro protocollo clinico sono stati approvati altri protocolli simili al nostro: morbo di Parkinson, Morbo di Batten, e tra breve la Distrofia Muscolare."

Applicando la terapia genica con il vettore virale si è osservato un miglioramento dell'immagine della risonanza magnetica ed una diminuzione dell'acido N-acetilaspartico. In quanti casi è stata sperimentata? "Su 13 bambini di età compresa fra 4 mesi e 7 anni. Prima di questo studio virali altri 14 bambini sono stati arruolati ad un protocollo clinico simile a questo ma che utilizzava come vettori, al posto de virus, molecole adipose."

Alcune malattie carettirizzabili geneticamente hanno trovato terreno fertile in Sardegna. Nel caso della sindrome di Canavan invece esistono altre componenti, se così possiamo dire, etniche? "Il termine etnico si potrebbe usare perché si sta parlando di una malattia con alta prevalenza nei gruppi etnici che favoriscono I matrimoni tra consanguinei (Ebrei e Mussulmani). Inoltre 2 delle 3 più comuni mutazioni sono presenti in maggioranza su discendenti di Ebrei Ashkenasi. E' importante specificare che I bambini diagnosticati negli ultimi anni hanno mutazioni rarissime e in molti casi mai identificate in precedenza. Noi a New York abbiamo già pubbicato alcune di queste mutazioni non etniche. Per esempio stiamo seguendo 5 bambini dell'Italia meridionale e abbiamo identificato una mutazione specifica trovata ripetutamente solo nel Sud Italia. In questo caso specifico c'è quindi un'associazione geografica non etnica."

Cellule staminali
Nuove cure per le leucodistrofie
Il gruppo guidato da Paola Leone sta isolando cellule dal cervello di cadaveri di neonati allo scopo di selezionare cellule progenitrici (staminali) della materia bianca. Queste cellule vengono poi testate su modelli animali e validate in vitro (colture cellulari) e in vivo (sui modelli animali). Il passo successivo, una volta ottenuta l'approvazione del Dipartimento della Salute (il ministero della sanita degli Usa) sarà l'impiego su pazienti affetti da leucodistrofie. Questi studi sono molto importanti per lo sviluppo di terapie cellulari, geniche e farmacologiche adatte a tutte le leucodistrofie: le malattie degenerative della materia bianca per le quali al momento non si dispone di cure efficaci.

Andrea Mameli
Ricercatore CRS4


Biografia
Paola Leone
Nata a Cagliari, Paola Leone si è si laureata in Psicologia Sperimentale a Padova, indirizzo Neuroscienze, nel 1985. Ha lavorato a Montreal alla Concordia University dal 1988 al 1992, a Yale dal 1992 al 1997. Ha lavorato all'Universita di Auckland in Nuova Zelanda tra il 1997 e il 1998 e poi nel 1998 ha Co-diretto il centro di terapia genica allo Jefferson Medical College a Filadelfia. Dal 2001 dirige il centro di terapia genica e cellulare al Robert Wood Jonhson Medical School nel New Jersey. Si occupa della caratterizzazione dei vettori Virali (come adeno e retrovirus) e non virali per il trattamento del morbo di Canavan (malattia neurodegenerativa caratterizzata da degenerazione della sostanza bianca del sistema nervoso centrale). Negli ultimi tempi Paola Leone si sta dedicando agli studi dello sviluppo della materia bianca in fase neo e post-natale su modelli animali.


Link utili
Cell & Gene Therapy Center