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Dagli oggetti all'Internet delle cose

Arduino 
06.08.2009
Un piccolo oggetto costruito con pochi componenti elettronici ma pronto a dialogare con qualsiasi apparato dotato di un minimo di intelligenza. È Arduino: una piattaforma di prototipazione open source, semplice e adatta anche a hobbisti, designer, artisti, ideata nel 2005 da Massimo Banzi, David Cuartielles, Tom Igoe, Gianluca Martino e David Mellis, all'Interaction Design Institute di Ivrea. Ne abbiamo parlato con Stefano Sanna, programmatore in una importante software house di Roma specializzata nello sviluppo di applicazioni per telefoni cellulari (dopo 7 anni come ricercatore al CRS4).

Cosa contiene Arduino?
"C'e' quanto basta per rendere interattivo un oggetto inanimato. Tutto - spiega Sanna - ruota intorno al microprocessore, o per meglio dire microcontrollore, dotato sia del modulo di calcolo che della memoria e delle porta di comunicazione. La versione più diffusa di Arduino si chiamata "Diecimila", dal traguardo raggiunto in termini di pezzi venduti, è equipaggiata con Atmel ATmega168, a 14 porte I/O digitali, 6 ingressi analogici, una porta seriale a livello TTL. La nuova versione 2009 monta un controllore ATmega328 con il doppio di memoria rispetto al precedente, ma la vera novità è Arduino MEGA con 53 + 16 pin di I/O.

Come si programma?
"Arduino è programmabile attraverso una porta USB e al software, scritto in un sottinsieme del linguaggio C, bastano, nella versione Diecimila, 16KB di memoria Flash (14 per la precisione) per i programmi utente, 1KB di RAM e 512B di persistenza per i dati. Ciò che rende rivoluzionario Arduino è che un hardware di poche decine di euro soddisfa le esigenze del professionista e quelle dell'hobbista. Si tratta di uno strumento che traduce le idee in realtà! Inoltre è il primo esempio di open hardware: chiunque può prendere lo schema elettrico di Arduino e farne la sua versione in totale libertà, senza licenze da pagare".

Che cosa si puà realizzare con Arduino?
"Dipende dalla fantasia e dai componenti a disposizione. Essenzialmente come intelligenza su oggetti indipendenti oppure come interfaccia di comunicazione tra PC e mondo fisico. Nel primo caso, una lampada potrebbe cambiare colore della luce in base alla temperatura. Nel secondo caso, Arduino potrebbe inviare dati al PC o ruotare una tenda parasole controllata attraverso una webcam. Arduino è estremamente flessibile e la facilità di utilizzo lo rende lo strumento ideale per i laboratori di Interaction Design, in cui gli allievi non devono possedere specifiche competenze di programmazione o componentistica elettronica, ma sono orientati alla trasformazione di scenari di interazione in prototipi funzionanti".

Cos'è l'Interaction Design?
"È una disciplina che studia le modalità con cui le persone interagiscono con gli oggetti e con i servizi. Per trasformare lo studio e la progettazione in prototipi e prodotti occorrono componenti opportuni: Arduino è un formidabile alleato dell'interaction designer, come la creta lo è per il car designer".

Andrea Mameli
Ricercatore CRS4 e giornalista scientifico freelance

Link utili
Stefano Sanna