Logo Regione Autonoma della Sardegna
RICERCA E SVILUPPO TECNOLOGICO IN SARDEGNA
sardegnaricerche...  ›  ...  ›  agenda  ›  archimede webzine  ›  focus  ›  il successo del car sharing

Il successo del car sharing

Persona tiene tra le mani l'immagine di un'auto 
Lo scorso 17 settembre ricorreva la Giornata Europea del car sharing e in questa occasione è stato presentato a Roma uno studio sulle auto in condivisione che iniziano a popolare le nostre città. La manifestazione è stata organizzata dal Ministero dell'Ambiente, dal Comune di Roma e dalla Fondazione per lo Sviluppo sostenibile.

Iniziamo con inquadrare la situazione in Europa: l'80% delle vetture circolanti in città viaggia per non più di sessanta minuti al giorno, trasportando in media 1,2 persone. La formula del car sharing ha colto dunque nel segno offrendo la possibilità di usare l'auto solo quando serve. E i 500 mila iscritti che hanno a disposizione 13 mila auto (tra cui anche quelle elettriche) lo dimostrano. In Italia i numeri sono ridotti, ma dobbiamo considerare che il fenomeno è appena nato e l'esordio è comunque incoraggiante. Nelle città italiane possiamo trovare diverse auto in condivisione: quelle delle due società private che hanno esordito nel 2013 Car2Go ed Enjoy, alcune realtà prettamente locali, come Playcar a Cagliari, e la più diffusa territorialmente, ICS (Iniziativa Car Sharing).

Car2Go è presente a Milano, Roma e Firenze e posside una flotta di Smart. Enjoy (Eni in partnership con Fiat e Trenitalia) per ora è attiva solo a Milano e Roma con 600 Fiat 500. Queste due realtà contano 200 mila iscritti e 2.000 auto. ICS è invece la struttura di coordinamento delle realtà locali del car sharing, promossa e sostenuta dal Ministero dell'Ambiente (con un finanziamento di circa nove milioni di euro) per fornire assistenza alle città che intendano sviluppare sistemi di condivisione auto, con l'obiettivo di istituire uno standard nazionale operativo e tecnologico, procedure unificate in una prospettiva unitaria ed evidenziare le caratteristiche che una organizzazione deve possedere per avviare con successo il servizio.

Le città in cui è attivo il car sharing di ICS sono Milano e provincia, Torino e provincia, Bologna e provincia, Palermo e provincia, Brescia, Firenze e Scandicci, Genova, Padova, Parma, Roma e Venezia. Gli iscritti (ad agosto 2014) sono più di 22 mila per 614 auto, distribuite in 406 parcheggi. Analizzando il fenomeno è emerso che il car sharing viene utilizzato per spostamenti occasionali e di media durata (6 ore di durata media della corsa e 38 km di lunghezza media). Inoltre condividere l'auto incentiva l'utilizzo di altri modi per effettuare spostamenti sistematici e facilita l'intermodalità, di conseguenza favorisce l'utilizzo del trasporto pubblico e ne incentiva l'uso sistematico (il 41% degli abbonati possiede anche un abbonamento al trasporto pubblico locale e il 19% ha acquistato l'abbonamento contestualmente o dopo l'adesione al servizio di car sharing), provoca una diminuzione del numero di vetture circolanti nelle aree urbane e una diminuzione del chilometraggio annuo percorso in auto dagli utenti.

Una caratteristica peculiare di ICS è che possiede una flotta di veicoli di diversa tipologia, per venire incontro a esigenze differenti, e opera anche in città di medie dimensioni (come Alcamo e Castellamare del Golfo dove il servizio è stato appena inaugurato). I benefici dell'auto condivisa sono anche quelli del minor traffico urbano, di un minor numero di auto parcheggiate, ma soprattutto meno inquinamento. La riduzione delle emissioni non è semplice da stimare, ma ENEA ha sviluppato una metodologia specifica di calcolo che, calata sulla realtà attuale del servizio ICS, dà una riduzione annua dei consumi e delle emissioni di 2.600 tonnellate di carburante, pari a 13.000.000 KWH di energia, 8.300 tonnellate di CO2 e 1.500 tonnellate di N2O.

Le prospettive del mercato del car sharing a prenotazione in Italia sono di espansione sia geografica che di utenza, in particolare in aree urbane grandi e medie prevalentemente al centro-nord. Questo significa il raggiungimento di un numero di utenti pari a circa 170.000, ossia l'1,2% della popolazione dei centri considerati, una flotta di circa 4.000 veicoli ed un fatturato di circa 60 milioni di euro.

Quali sono le sfide future per il car sharing di ICS? Innanzitutto la diffusione più capillare sul territorio, anche verso centri più piccoli, in cui sarà fondamentale la capacità di trovare un equilibrio economico. Sarà quindi basilare far crescere nelle Pubbliche Amministrazioni la conoscenza delle caratteristiche dei vari schemi di servizio e la consapevolezza del ruolo del car sharing, integrandolo nella pianificazione della mobilità cittadina come servizio complementare a quello del trasporto pubblico locale.

Per visualizzare l'infografica a grandezza naturale è sufficiente cliccare sull'immagine.
Il car sharing: realtà in ascesa - Infografica