Arte e Scienza: il contributo di Plexus International
Arte e Scienza, mondi apparentemente lontani e inconciliabili, in realtà espressioni diverse di una medesima capacità umana: rappresentare la realtà. L'arte appare in grado di sottrarsi al dominio della tecnica, ma in realtà è tecnica essa stessa, sembra capace di svincolarsi da schemi e simboli, mentre tutta la storia dell'arte ne appare costellata. A sua volta, analizzando tecniche, schemi e simboli, o studiando il rapporto tra rappresentazione artistica e percezione umana nelle varie epoche, la scienza può aiutare a riscrivere proprio la storia dell'arte.
Esistono anche forme estreme di contaminazione tra arte e scienza, come il movimento artistico biotech (esempi: Marta de Menezes disegna motivi artificiali sulle ali di farfalle attraverso la manipolazione genetica delle crisalidi, Eduarto Kac crea organismi transgenici fluorescenti) osservando le quali verrebbe da esclamare, parafrasando George Braque: l'arte turba, e la scienza, anziché rassicurare, infierisce.
Ma l'incontro può avvenire anche sul terreno di iniziative dotate di ampio orizzonte umanitario: è accaduto il 9 e il 10 dicembre 2005 grazie a Plexus International, network globale di scienziati e artisti impegnato nella difesa della conoscenza, della biodiversità, dei diritti umani, della pace e della stessa libertà d'incontro fra culture.
Il 9 con il collegamento telematico tra George Chaikin del Lehman College di New York e Guido Pegna del Dipartimento di Fisica dell'Università di Cagliari in ricordo del centenario della Relatività: nel corso dell'iniziativa, condotta con la collaborazione del Parco scientifico e tecnologico della Sardeagna e del CRS4, la compagnia di teatro scientifico Tascusì, di Rossana Luisetti e Roberto De Azelvedo, ha eseguito una performance dal vivo.
Il 10, a New York, a sottilineare il ruolo vitale degli artisti e degli scienziati come antenna sensibile della comunità (come racconta con stile evocativo il fisico Franco Meloni in Scienza in Sardegna) con la partenza simbolica dell'Arca del Well Being.
Andrea Mameli
Ricercatore CRS4
Esistono anche forme estreme di contaminazione tra arte e scienza, come il movimento artistico biotech (esempi: Marta de Menezes disegna motivi artificiali sulle ali di farfalle attraverso la manipolazione genetica delle crisalidi, Eduarto Kac crea organismi transgenici fluorescenti) osservando le quali verrebbe da esclamare, parafrasando George Braque: l'arte turba, e la scienza, anziché rassicurare, infierisce.
Ma l'incontro può avvenire anche sul terreno di iniziative dotate di ampio orizzonte umanitario: è accaduto il 9 e il 10 dicembre 2005 grazie a Plexus International, network globale di scienziati e artisti impegnato nella difesa della conoscenza, della biodiversità, dei diritti umani, della pace e della stessa libertà d'incontro fra culture.
Il 9 con il collegamento telematico tra George Chaikin del Lehman College di New York e Guido Pegna del Dipartimento di Fisica dell'Università di Cagliari in ricordo del centenario della Relatività: nel corso dell'iniziativa, condotta con la collaborazione del Parco scientifico e tecnologico della Sardeagna e del CRS4, la compagnia di teatro scientifico Tascusì, di Rossana Luisetti e Roberto De Azelvedo, ha eseguito una performance dal vivo.
Il 10, a New York, a sottilineare il ruolo vitale degli artisti e degli scienziati come antenna sensibile della comunità (come racconta con stile evocativo il fisico Franco Meloni in Scienza in Sardegna) con la partenza simbolica dell'Arca del Well Being.
Andrea Mameli
Ricercatore CRS4
